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Edizione provinciale di Udine


PROMO B - Dare a Bearzi quel che è di Bearzi

La comprensibile delusione del tecnico esonerato dalla Tarcentina a quattro giornate dalla fine del campionato. Un silenzio che vale più di mille parole...

Edoado Bearzi non ha voluto parlare. Ma non perché non ha niente da dire. Forse, all'incontrario, perché avrebbe troppo da dire. E, poi, ormai è fatta, cosa cambierebbe aggiungerci sopra qualche parola o parolaccia?
Ebbene, qualcosa però è giusto scriverla sull'esonero (a quattro partite dalla fine del campionato!) subito da Bearzi. Per dare a Edoardo quello che è di Edoardo.
Ricordiamo l'entusiasmo del tecnico quando la Tarcentina, la scorsa estate, scottata dal repentino divorzio con Giatti, gli propose di guidare la squadra in Promozione e lui accettò. Era al settimo cielo, Bearzi, che come tutti gli allenatori mal digerisce di prendere in corsa una squadra e, al contrario, non aspetta altro che di vederla nascere e crescere giorno dopo giorno, la nuova creatura. Quando poi, a inizio agosto, i segugi canarini gli portarono in dono l'attaccante Chersicola, dichiarò: "Adesso sono un allenatore felice". Un tanto per dire come Edoardo s'è tuffato e messo in gioco assumendo la guida della matricola, e poco importa se bisognava andare fin lassù - non proprio sotto casa - tre volte alla settimana più la partita: del resto, i sacrifici non sono tali se come tali non vengono percepiti.
Così, l'avventura ha avuto inizio, regalando alla seconda di campionato la storica vittoria sulla Pro Cervignano; fecero seguito tre sconfitte balorde e indigeste, quelle con San Giovanni, Juventina e soprattutto (un 5-1) Ol3: e Bearzi non si dava pace per quel raccolto (4 punti in 5 turni) non certo adeguato agli sforzi compiuti nei primi due mesi di impegno, sempre febbrile, sempre totale.
La partita con l'Aurora, vinta 1-0, si rivelava il crinale, scavalcato il quale i canarini prendevano velocità fino a salire in vetta alla classifica, sì, in vetta, da neo-promossi che tornavano in categoria dopo un trentennio. Ed eravamo già a gennaio, abbondantemente sotto lo zero, ma la Tarcentina di Edoardo Bearzi non sentiva freddo, sentiva semmai la voglia di continuare a stupire il mondo, anche se il tecnico continuava a predicare prudenza. Giustamente, perché quando in fondo alla classifica si dibattono formazioni come Trieste Calcio, Costalunga, Sistiana o Gonars, i conti si fanno alla fine.
Il resto è storia recente: i canarini perdono colpi, vuoi perché la coperta diventa man mano sempre più corta, vuoi per un calo inevitabile, vuoi perché le pericolanti rialzano la testa, vuoi perché la fiducia e la convinzione scemano e i giovani sono i primi a risentirne, vuoi per tutto ciò e altro ancora; il campionato - questa brutta e splendida bestia che è la Promozione, girone B  - si rivolta contro la matricola e contro Edoardo Bearzi; la Tarcentina non riesce più a segnare, a fare punti, in società monta la preoccupazione, si entra in una specie d'incubo perché c'è una tizia - deve essere una fotomodella - che fa l'occhiolino (indicando l'entrata dei play-off) mentre alle spalle un mostro s'avvicina ferocemente e velocemente: vuole, il maledetto, spedirvi ai play-out.
Esonero!
Non se l'aspettava Edoardo Bearzi, che anzi già si preparava a combattere le ultime quattro battaglie della guerra. Deve essere stata una mazzata per lui, più che un fulmine a ciel sereno. Anche i giocatori, che hanno vissuto l'avventura insieme al tecnico, sono rimasti sorpresi; né lo spogliatoio era lacerato, diviso, né il timoniere inviso. 
Bearzi, comunicatagli la bruttissima notizia, se n'è andato in silenzio: alcuni giocatori l'hanno sentito al telefono, e questo è tutto. Ma è giusto dare a Bearzi quel che è di Bearzi: l'obiettivo stagionale, la salvezza, era dietro l'angolo, il più era fatto, bisognava solo tener duro e affrontare insieme l'ultimo tratto di strada, pur disseminato di mine e di pericoli. Ma, in fondo, si sapeva fin dall'inizio che il viaggio in questa Promozione sarebbe stato pericoloso...

I dirigenti, dal loro punto di vista, hanno agito pensando al bene della squadra. Serve una scossa, hanno pensato. Toccherà a Mauro Lizzi il compito di completare l'annata, a cominciare da domani, nel tostissimo derby con la Valnatisone, contro la quale sicuramente vedremo all'opera una Tarcentina determinata a prendersi i punti che le servono per uscire dall'incubo.
Non sarà facile senza Canci, Verona e l'infortunato Iacob. Ma bisogna provarci, bisogna farcela da qui a un mese, anche per Edoardo Bearzi.

Alessandro Maganza  

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 24/03/2017
 

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