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Edizione provinciale di Pordenone


PROMO A - Berti e il Brian: "Vincere a Precenicco vale doppio"

Il direttore sportivo dei biancocelesti all’indomani della promozione in Eccellenza ripercorre la stagione

Prima storica promozione in Eccellenza per il Brian giunta al termine dello scontro diretto con il Torre, la rivale più acerrima, capace di rendere il campionato vibrante fino a domenica scorsa. Ma era troppa la voglia di vincere nel clan biancoceleste, per lasciarsi sfuggire l’obiettivo, mai celato, di approdare nella nobiltà regionale. Accanto ad una dirigenza ambiziosa e un tecnico di spessore, parte dei meriti vanno a Fabio Berti, colui che ha modellato e strutturato una squadra senza alibi:
Quanta fatica è stata fatta per arrivare al traguardo?
"E' stato un anno durissimo – ammette Berti - perché partire al primo giorno di raduno e sentire il presidente che ti dice: "Bisogna vincere e basta" non è semplice. E' stato un percorso duro e formativo, ma ora siamo contenti perché siamo riusciti a crescere gradualmente e nella maniera giusta. C'è grande soddisfazione, ma quando parti con un fardello così grande addosso, anche per me diventa una grande sfida per il mio percorso personale. Dopo la gavetta dello scorso anno, volevo vedere a che punto ero arrivato con la mia preparazione. Era un ostacolo grosso da superare. Ho lavorato molto in estate per portare a Precenicco, giocatori ma soprattutto uomini, visionando migliaia di video, sentendo ed incontrando più di 100 giocatori e costruendo un database con più di 2000 profili di calciatori regionali e non. Attraverso questo lavoro, quasi maniacale, è nata una rosa importante con ben 10 giocatori di proprietà (erano 2 l'anno scorso) ed un'ottima ottimizzazione del budget. Durante l'anno ho lavorato a stretto contatto con mister Muzzin per fornirgli supporto attraverso la video analisi delle nostre partite e di quelle dei nostri avversari. Non si è lasciato nulla al caso. Quando vinci però non deve subentrare l'idea di aver capito qualcosa, perché quando subentra questa idea cominciano i problemi. C'è soddisfazione ma finisce lì. Quello che hai fatto fino adesso non basta più. Ci sarà da lavorare ancora di più, sotto tutti i punti di vista”.
Un giocatore arrivato al Brian, che in estate aveva sollevato qualche mugugno è stato Ietri…
“C’era molto scetticismo attorno a lui, ma era per me un punto cardine del mercato estivo: parlandoci più volte ho sentito in lui la determinazione e la fame che cerco nei giocatori.I risultati poi sono sotto gli occhi di tutti, 17 gol e 16 assist. Fatti non parole”.
Avete tenuto la testa della classifica dalla prima giornata, pensava ad un cammino del genere, comunque con una squadra relativamente giovane?
“Obiettivamente pensavo di essere la squadra costruita per poter sbaragliare il campo. Le vittorie nel calcio, però, non viaggiano sempre nello stesso binario delle ambizioni, anzi spesso deragliano. Abbiamo una media di 23 anni, 10 fuoriquota (nessun 97) in rosa di ottima qualità e buona prospettiva futura, questi messi in un contesto di giocatori esperti di indubbia consistenza ha sfornato il mix che avevamo in mente. Oltre al primato mantenuto dalla prima all'ultima giornata di campionato, siamo il miglior attacco e la miglior difesa, la squadra migliore in trasferta e con la miglior differenza reti. Questo la dice lunga sul nostro campionato, ma anche sul futuro del Brian”.
E’ il momento dei ringraziamenti, chi si sente di far salire sul carro dei vincitori?
“Ci sono tante persone che hanno contribuito al successo, in primis la mia famiglia per avermi supportato nei momenti più difficili e aver accettato il tempo fuori casa o le notti al pc, alla dirigenza sempre puntuale, a Muzzin, straordinaria guida e al suo staff oltre naturalmente ai ragazzi, artefici principali e sempre compatti. Grazie di cuore al nostro fisioterapista Daniele Pulvirenti, punto di riferimento dei giocatori e ragazzo cresciuto professionalmente lungo la stagione con l’aiuto del preparatore atletico e osteopata Stefano Quaia. Un altro grazie va al nostro mitico magazziniere, custode, autista Daniele Venaruzzo, altra figura sempre dietro le quinte, ma di fondamentale importanza, per non dimenticare tutti i volontari che si sono alternati vicino alla società con grande passione”.
Quando ha capito che era l’anno giusto?
“Quando abbiamo allestito la squadra eravamo consci di avere qualità importanti, ma le certezze sono sempre figlie delle situazioni. La giornata che mi ha dato molte sensazioni positive è stata a Pravisdomini, quando vincemmo per 1-0 contro una squadra in salute e vidi i ragazzi festeggiare lungamente, li ho capito che il gruppo era pulsante. Poi le due vittorie in extremis contro Rive D’Arcano e Sesto Bagnarola sono state altre due fotografie importanti”.
Il Torre è stata la vostra rivale più agguerrita, che campionato è stato?
“Devo fare i complimenti al Torre per aver reso questa stagione incerta fino alla fine e ancora più memorabile. Hanno fatto unacavalcata notevole e voglio anche ringraziarli per la grande ospitalità e correttezza che hanno manifestato al termine della gara. Sono rimasti in campo assieme ai nostri ragazzi e questo va sottolineato. Onore al Camino e alla Sanvitese, partite con a fari spenti, capaci di costruirsi un percorso molto importante. E infine un saluto doveroso al Rivignano e al suo tecnico Furio Corosu, che hanno onorato l’impegno fino alla fine con grande ardore, in una stagione molto difficile. Una nobile decaduta a cui vanno gli auguri di una pronta risalita”.
Cecchetto, Michelin e Osagiede vanno applauditi senza citazioni, c’e’ un giocatore che merita una particolare ribalta?
“ Ha vinto il gruppo. Banale dirlo ma assolutamente determinante. Oltre a quelli citati ritengo siano da applaudire tutti i componenti della rosa, anche coloro che il più delle volte sono finiti in tribuna. Un pensiero a parte lo voglio spendere per Alberto Dal Cin, un ragazzo che arriva da Gaiarine e per allenarsi e giocare ogni volta si sobbarca 160 chilometri. Era stato scaricato dall’Opitergina con un un problema fisico, che lentamente siamo riusciti a risolvere grazie alla sua grande determinazione. Qui ha ritrovato il sorriso e il piacere di giocare a calcio, accettando con grande senso di responsabilità le scelte del mister. Un esempio per tutti”.
Berti resterà al Brian?
“Il mio mandato era portare il Brian in Eccellenza: ora ci troveremo con la società nei prossimi giorni per vedere se esistono la voglia e le condizioni per continuare il rapporto. Però ora è tempo solo di festeggiare questa straordinaria vittoria. Alla salute!”.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da Gianpaolo Leonardi il 24/04/2017
 

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