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Edizione provinciale di Tolmezzo


CIN CIN - Silvano Della Pietra, 40 stagioni da principe dei fischietti

Domenica uno degli arbitri più apprezzati del nostro calcio taglia l'incredibile traguardo. Dai campionati professionistici al Collinare, un esempio di dedizione, serietà e classe con pochi eguali



Domenica Silvano Della Pietra spegnerà 40 candeline di attività arbitrale. Ogni candelina rappresenta un anno di partite dirette, di passione vissuta per il calcio, di dedizione a un ruolo fondamentale, ma anche scomodo, gratificante ma anche logorante, quello del direttore di gara. 
Silvano Della Pietra è nato a Comeglians nel 1960. Assai presto ha contratto il virus del calcio: da qui le partite indimenticabili disputate nella piazza del paese, prima del tesseramento nelle giovanili di Pro Tolmezzo e Virtus.
Il ragazzo capisce ben presto e onestamente... che la sua strada nel calcio non sarà quella del giocatore, ma dell'arbitro! Vocazione, intuito, colpo di fulmine? Ha probabilmente influito assai nella scelta di Silvano il fratello maggiore Remo, all'epoca arbitro effettivo della neonata sezione Aia di Tolmezzo. In famiglia, quindi, avviene il passaggio di testimone e, all'età di 17 anni, comincia la carriera arbitrale di Silvano.
E' il 7 maggio del '77 quando il nuovo "fischietto" si cimenta nella gara giovanile Virtus-Fornese. Da allora il percorso compiuto è stato lungo e colmo di soddisfazioni.
A quei tempi la carriera in seno all'Aia era tortuosa, il traguardo decisamente lontano: in media si arrivava a dirigere una gara di serie A tra i 33 e 35 anni d'età, ossia quasi dieci di più di quanto accade oggi!
Il promettente Della Pietra si cimentò nell'arbitrare partite a livello regiovale oltre a impegnarsi nel periodo estivo nel campionato Carnico! Era una palestra, quella, utilissima per accumulare esperienza... che tornerà utile per compiere una strada che lo porterà assai lontano. Carlo Di Monte, noto giornalista locale di quei tempi, lo aveva battezzato "il principe dei fischietti". Questa definizione era stata coniata dopo che Della Pietra aveva diretto in modo ineccepibile un'infinità di derby e di finali della coppa Carnia... Ancora oggi in giro per i campi di calcio del Friuli e regionali c'è sempre qualcuno che saluta calorosamente e con rispetto Silvano.
Il percorso arbitrale continua: nel 1985 arriva la promozione all'allora Cad, con tanto di esordio a Padova. Nell'87 ecco il salto nella Cai, nel '90 - l'anno dei Mondiali in Italia - Silvano Della Pietra viene chiamato a disimpegnarsi nel Can di serie C. L'esordio è a Palazzolo, in provincia di Brescia, per una gara di C2; sotto Natale giunge la promozione in C1 quando gli viene affidata la direzione di Carpi-Trento.
Partite e anche riconoscimenti: nel 1991 ha ricevuto il premio "Nobile" come miglior arbitro esordiente in serie C, su indicazione del grandissimo Luigi Agnolin, il suo mentore.
Nella stagione '92-'93 è stato tra i papabili per il salto nella Can A e B, ma quella fu la sua ultima stagione in seno all'Aia: è bene ricordare che a quei tempi gli arbitri non erano professionisti e percepivano solamente i rimborsi spese; così, gli fecero presentare le dimissioni.
Nel frattempo quel ragazzo di Comeglians innamorato del calcio aveva avuto l'onore di dirigere partite amichevoli di livello internazionale, come Real Madrid-Padova, o l'Udinese allo stadio Friuli, il Venezia che militava in A, il Siviglia, la Nazionale spagnola in ritiro in Friuli per i Mondiali del '90 e poi le gare del campionato Primavera con Milan, Inter, Juve e Genoa.
L'avventura arbitrale però non è finita lì: Silvano Della Pietra ha abbracciato il mondo del calcio amatoriale del Collinare e ancora oggi lo si ammira in azione sui rettangoli di gioco del Friuli e della Carnia, e lo spirito e la dedizione sono quelli di sempre.
Auguri e complimenti! 

@RIPRODUZIONE RISERVATA


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  Scritto da La Redazione il 03/05/2017
 

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