Vota il sondaggio

Inserisci la tua email per votare

Puoi votare solo una volta per questo sondaggio e la tua email deve essere valida.
La tua email non sarà resa ne pubblica ne visibile.

Consenso al trattamento dati:

Accetta il trattamento dei dati.

 
×

Accedi al Sito !

Usa le tue credenziali di accesso:
Non ricordi più la password?

Registrati

 Resta connesso

 

oppure

Accedi con Facebook

×

Edizione provinciale di Pordenone


IL PERSONAGGIO - Alessio D'Andrea, l'extraterrestre di Rauscedo

Talento senza regole che fa sognare il Vivai. Centotredici le reti messe a segno in carriera

Un talento lussureggiante dotato di genialità e tecnica. Presentare Alessio D’Andrea, classe 1988, attaccante del Vivai Rauscedo non è cosa difficile. Di lui si parla qotidianamente tra gli addetti ai lavori, si commenta con gande unanimità delle formidabili caratteristiche di tecnica e corsa e di quel attaccamento al gol secondo a nessuno. Con i suoi gol (25 tra campionato e Coppa) oltre a essere uno degli uomini simbolo dei vivaisti, ha trascinato la squadra a vincere e coronare il sogno con il ritorno in Promozione.

D’Andrea un alieno piovuto sulla terra?

“Beh non esageriamo, anche se mi vedrei bene vestito da marziano”.

A Rauscedo stanno proponendo di erigerle una statua: che ne pensa?
“Troppo presto, voglio segnare ancora: trasformato in scultura corro il rischio di appesantirmi. Io abito in piazza a Rauscedo e dovessi uscire da casa e vedermi ogni mattina non so che reazione potrei avere”.

Scherzoso e vivace Alessio ha sempre la battuta pronta e all’interno dello spogliatoio granata è diventato un punto fermo come quando quest’estate…
“Era una gara di Coppa Regione, c’era una temperatura africana. Ero in panchina, perché ogni tanto il mister mi mette a cuccia. Chiesi a un nostro dirigente di andare a prendere del gelato (vedi foto), per rinfrescarci e smorzare un po’ la calura. Detto, fatto: tra il primo e secondo tempo sono arrivate due vaschette enormi di gelato alla frutta. Con il consenso del mister lo abbiamo divorato e io me lo sono portato in panchina per finire di gustarmelo. Da allora sono aumentati i superpoteri del Vivai Rauscedo”.

Torniamo seri: ci racconta del suo cammino nel calcio?
“Non ho indossato molte maglie, La prima era quella del San Giorgio della Richinvelda dove ho dato i primi calci veri con tanto di scarpette. Poi sono volato, si fa per dire, al Casarsa partendo dai giovanissimi fino alla juniores. Poi grazie a Lizzi e Erodi sono approdato nella mischa delle categorie che contano. Ho vinto un campionato di Promozione e disputato un campioanto di Eccellenza da fuoriquota, dove ci salvammo. Quest’anno ho coronato la mia decima stagione al Vivai con una cavalcata fantastica.”

Ormai la camiseta del Vivai è cucita addosso?
“Svelo un altro segreto, sperando che nessuno ci ascolti. Quando la società prende una nuova muta la costruisce sul mio fisico. Spero che i compagni non si arabbino”.

Dicono di lei che merita categorie superiori: la stimola ?
“Io sono molto legato alle mie origini e questo club. Nella vita nulla è per sempre. Possono nascere diverse opportunità. Non nascondo che sono un’ambizioso, quindi…".

Ci definisce il D’Andrea calciatore?
“Attaccante atipico, sono uno che ama partire da dietro, sfruttando le sponde dei compagni. Sono sufficentemente veloce per inserirmi. Sono imprevedibile, e spesso m’ innamoro troppo della palla, Per fortuna che mister Chivilò e i compagni sono commiserevoli e nel riprendermi usano parole lievi, fossi io mi arrabbierei”.

A che quota gol è arrivato?
“Quest’anno ho scavalcato quota cento. Un bel traguardo. Con i due gol segnati in Supercoppa sono arrivato a 113”.

Ha avuto un modello di giocatore dal quale ha copiato le movenze?
“Non c’e’ uno in particolare. Non assomiglio a nessuno, come dicevo in precedenza sono imprevedibile e forse questo non mi avvicina a profili particolari. Da piccolo mi piaceva Ronaldo, l’attaccante dell’Inter, per la sua grande rapidità. Ma molto dipendeva dal fatto di essere interista, anche se le sue giocate erano fantastiche”.

Oltre che un talento calcistico sta diventando anche un imprenditore di successo?
“Ho studiato molto per arrivare a programmarmi il futuro. Ora con due amici siamo riusciti a creare un’azienda per la costruzione di depuratori d’aria molto innovativi. Lo scorso anno sono espatriato in America per divulgare e far conoscere il prodotto, ricevendo ottime indicazioni dal mercato. Spero funzioni perché ho messo assieme ai miei soci grande impegno”.

Cosa significa il Vivai Rauscedo per lei?
“Appartenenza. Siamo una famiglia allargata dove ci vogliamo tutti bene. E’ semplicistico spesso parlare di gruppo, ma questo club per noi rappresenta un punto di riferimento. In questo momento oltre alle gioie, mi piace spendere una parola per il nostro mitico massaggiatore “Cecco”, colpito da un malore qualche settimana fa e ora alle prese con la guarigione. Forza Cecco siamo con te”.

Gianpaolo Leonardi

@RIPRODUZIONE RISERVATA


http://i.imgur.com/ZQHTJl5.jpg

http://i.imgur.com/ZPx5iFN.jpg

http://i.imgur.com/QcCy1nu.jpg

Print Friendly and PDF
  Scritto da La Redazione il 19/05/2017
 

Altri articoli dalla provincia...



















Vai all'edizione provinciale
Tempo esecuzione pagina: 0,11229 secondi