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Edizione provinciale di Udine


ECCELLENZA - Il mantra di De Blasi: "Mai dire mai..."

Ritornato mezzala (e capitano), con nove reti è stato il capocannoniere della Virtus Corno. “A livello giovanile i gol li ho sempre segnati. La salvezza? Merito di mister Zanuttig, il migliore”. “Adesso sono a casa mia ma, se dovesse capitare un’occasione come al mio amico Diaw, ci penserei”


Capitano e goleador (9 reti, massimo in carriera, delle quali 4 su rigore, ndr) di una Virtus Corno brillantemente salva. Con un sogno – nemmeno tanto represso – di tentare la via del professionismo. Primo discendente di una famiglia di calciofili (con contaminazioni pallavolistiche…), Gigi De Blasi, “all around” si direbbe nel basket (ma meglio mezzala), classe 1992, di formazione Donatello, si racconta.

“E’ stata una stagione sofferta, ad un certo punto ho avuto paura per la piega che le cose stavano prendendo - spiega - forse è brutto dirlo, ma la svolta è arrivata proprio con il cambio di allenatore. E alla fine ci siamo salvati proprio bene”

Zanuttig sembrava destinato a Carlino per il dopo Vittore.
“Sembrava, appunto…Non è andata ma ciò non toglie che, sinora, sia stato il miglior tecnico che ho avuto”

Nove bersagli: un’esagerazione, per uno abituato a proteggere più che ad offendere.
“A dire il vero, a livello giovanile, a Corno, di reti ne ho segnate parecchie: da attaccante, perchè da li sono partito, ne ho messe 80 in tre stagioni…Quest’anno, però, dopo aver ricoperto in passato diversi ruoli, tra cui il difensore centrale, sono tornato a fare la mezzala e i risultati si sono visti. Che i gol li abbia poi realizzati con Zanuttig, bravo ad esaltare le mie qualità, non è un caso”.

A cambiare spesso ruolo, si rischia di andare in confusione.
“Personalmente no, perchè mi è capitato di occupare tre posizioni diverse nell’arco di una stessa gara…Credo invece che, senza riferimenti, sia facile mettere in difficoltà l’avversario”

La fascia al braccio implica responsabilità.
“Avrei dovuto portarla già lo scorso campionato. Poi, invece, rimasi fuori un paio di mesi causa infortunio (menisco, ndr) e i gradi andarono al mio grande amico Andrea Osso Armellino, che li portò sino al termine. Quest’anno, invece, ho avuto io l’onore”

I rigori?
“Il designato, Gashi, era partito piuttosto bene, realizzandone due. Dopo una copia di errori successivi, invece, gli sono subentrato. Andando a bersaglio quattro volte su cinque. Importantissimi si sono rivelati i due segnati all’Union Pasiano: il primo dei quali, dopo soli venti secondi”

Cjarlins Muzane dominatore del torneo.
“Ho tanti amici e qualche ex compagno da quelle parti. L’ho detto a tutti, sin dall’inizio: il campionato potete perderlo soltanto voi…Adesso ci sarà da rifare la squadra: spero mantengano la categoria”

L ‘avversario più forte affrontato?
“Rimaniamo nei paraggi: Nastri è di un altro livello”

Divaghiamo: domenica c’è lo spareggio “cuginicida” Tamai - Cordenons…
“E’ ovvio per chi farò il tifo. Mi spiacerebbe davvero se, dopo 15 anni di onorata serie D, la mia ex società dovesse retrocedere”

Come fu la parentesi nella Destra Tagliamento?
“Con Birtig in panchina giocai 26 volte da titolare in prima squadra e 5 minuti in Tim Cip contro il Sorrento allora allenato da Sarri. Una grande esperienza”

In tempo per essere replicata? Come vedi il futuro calcistico di Gigi Deblasi?
“Il mio motto, anche nella vita, è “mai dire mai”. Se Corno è la mia casa e il rapporto con il presidente Libri splendido, dovesse arrivare una proposta “intrigante”, la valuterei. Penso al mio amico Diaw, che gioca nell’Entella in B e al fatto che, avendo compiuto 25 anni, mi svincolo. Cosi penso: se succedesse, perchè no?”

Di calcio si parla tanto anche in famiglia, immaginiamo...
“Dopo le partite, soprattutto. Con serenità, senza processi. I miei genitori, come sapete, sono presenti: mia madre, poi, è informata sulle gare in programma e spesso stimola mio padre ad uscire ed andare al campo. Le mie sorelle gemelle, inoltre, oltre che tifare il fratello, simpatizzano: Anna il Palermo ed Elena il Milan. Ma quello che forse non si sa è che papà era un grande pallavolista: giocava da alzatore nella Libertas  Partanna (Trapani) e dicono fosse molto bravo. Poi è salito in Friuli e la carriera è  sfumata...Per chi faccio il tifo ? Per la Juve: se Del Piero è l’idolo del passato, ora guardo volentieri Dybala e Higuain.

Roberto Zanitti

@RIPRODUZIONE RISERVATA


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  Scritto da La Redazione il 20/05/2017
 

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