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Edizione provinciale di Pordenone


PORDENONE - Rabbia, tanta rabbia... Ma anche tanta fierezza

L'indomani della sconfitta ai rigori contro il Parma coperto di insulti l'arbitro Pillitteri

Il furto perpretrato ieri sera davanti a mamma Rai ai danni del Pordenone nella semifinale play-off contro il Parma, ha scatenato tifosi e non sui social nazionali. In molti si sono lasciati andare a commenti a favore dell’undici neroverde e non solo da gente vicina all’ambiente pordenonese. Da Foggia a Catania la prestazione dell’arbitro Pillitteri di Palermo, ha scatenato illazioni al termine di una gara che i ramarri avrebbero meritato di vincere.
Noi con grande serenità, vogliamo rimanere distaccati dall’orda di insulti nei confronti del direttore di gara, forse le tante nefandezze viste nel calcio ci porta ad esssere più riflessivi. In cuor nostro c’e’ tanta rabbia, ma crediamo che vada repressa e riportata ai giusti termini. Non è da ieri sera che le scelte arbitrali fanno clamore nel mondo del calcio. In passato episodi del genere ne sono capitati innumerevoli. Torti arbitrali vanno in scena spesso. Si è spesso cercato e si continua ad inseguirlo di aver un confronto con i direttori di gara, di avere delle aperture , rivestendo entrambe le parti un ruolo determinante per lo spettacolo del pallone.
Sforzi finora inutili, spesso chiusi in qualche cassetto mai più riaperto. Sarebbe utile per capire alcune dinamiche, che qualcuno ci spiegasse perché il buon Pillitteri (vogliamo credere questo) ha fermato l’azione del Pordenone lanciato a rete, perché due giocatori erano rimasti a terra dall’altra parte del campo. Se l’accaduto fosse dettato dalla gravità dell’infortunio l'intervento è plausibile, ma farlo a distanza di tempo (circa 15’’) capendo che i giocatori a terra erano in preda a crampi o semplici acciacchi, riteniamo ci debba essere spiegato.
Non tanto a noi, ma a chi sputa sudore, anima per raggiungere un risultato sportivo. Vogliamo sorvolare sul rigore non dato a Buratto (so di prendermi gli insulti di molti) al 120’, ma di episodi dubbi se ne sono visti. Come nell’occasione del gol neroverde: Padovan è stato abbracciato in maniera fallosa in piena area di rigore, messo giù e bene per il Pordenone (e forse per l'arbtiro) che sul proseguio dell’azione Marchi abbia trovato il pareggio. Ma se il Pordenone non avesse segnato, apriti cielo.
Detto questo, consentitemi di fare un’elogio a Tedino, ai suoi ragazzi, ai tifosi neroverdi, alla dirigenza per aver saputo mantenere un fair play esemplare, dimostrando, a differenza di altri, un grande senso sportivo. Il Pordenone è piccolo, non ha uno stadio degno della categoria, non ha il blasone di altri, ma ha dimostrato di non essere inferiore a nessuno. Tanto meno al Parma miliardario e ciò rende questa avventura (dal finale amaro) ancora più bella, tanto bella da rimanere scolpita nel cuore di tutti. Nel calcio conta vincere, ma si può vincere anche con questi gesti e Pordenone deve andare fiera dei propri ragazzi,

Gianpaolo Leonardi

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 14/06/2017
 

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