TENNIS - Quel set infuocato tra Paviotti e Pittis
Già calciatori di vaglia, ora si sfidano armati di racchette. A Mortegliano confronto di stili senza esclusione di colpi
Tennis e calcio sono pianeti distanti eppure vicini, sono sport completano l'atleta e lo conquistano. A Mortegliano siamo stati testimoni di una sfida tra calciatori di vaglia che hanno trovato nel tennis un teatro nel quale misurare la loro attitudine alla gara, al gioco serio e sfidante. In campo, muniti di racchetta, Michele Paviotti e Andrea Pittis non si sono fatti complimenti, dando vita a un match davvero tosto e lottato. Paviotti poteva essere un Barazzutti dei nostri tempi: tenace in difesa, irriducibile, protagonista di recuperi impossibili: insomma, un osso duro, che rimanda sempre la palla dall'altra parte. Dal canto suo, Pittis è stato in grado di esprimere un gioco più tecnico, brillante, costantemente proteso alla ricerca del "vincente": contrasto di stili e strategie, con le classiche ricadute a livello psicologico che rendono i match di tennis un braccio di ferro mentale oltre che fisico. Stavolta a spuntarla è stato Pittis, costretto a inseguire all'inizio, poi capace di issarsi sul 5-3, e di piazzare l'allungo decisivo imponendosi per 7-5. Alla prossima!