C'erano i tifosi più caldi, i dirigenti tutti appassionati, lo staff tecnico, i giocatori. E c'era, naturalmente lui, Vincenzo Zanutta, il patron, alla presentazione della prima squadra e della formazione juniores di questo Cjarlins Muzane scalpitante ed emozionato di fronte alla sfida che l'attende: la serie D. A Carlino, in un chiosco pieno di buoni propositi e di fiducia e determinazione, è andata in scena la "prima" della matricola friulana chiamata a rappresentare insieme al Tamai il calcio regionale in quarta serie, il limbo minaccioso e stimolante dove dilettanti e professionisti si incrociano e si confondono. 
E' stata, quella di stasera, una bella presentazione per i sentimenti e le emozioni che si sono materializzate al di là delle parole di rito e delle formule classiche tipiche di queste riunioni. Emozioni e sentimenti che Vincenzo Zanutta ha dispensato nel corso del suo intervento quando, quasi commuovendosi, ha parlato in particolare di senso di appartenenza, di maglia a cui essere attaccati, di voglia e spirito di gruppo che fanno la differenza, che rendono possibile realizzare anche i sogni, le imprese.
Stasera c'erano e hanno preso la parola anche il vicesindaco Gilberto Mian, che ha portato il sostegno dell'amministrazione comunale, lo staff tecnico, guidato da Luca Lugnan e Nerino Barel, e i giocatori, quelli che ormai sono di casa, a cominciare da Filippo Fabbro, e i nuovi, compresi Marco Roveretto e Michele Lestani, i colpi di giornata, quelli che hanno reso questo venerdì davvero frizzante. Il padovano Mattia Episcopo, invece, si aggregherà al gruppo lunedì, all'inizio del ritiro che vedrà il Cjarlins Muzane sudare sul campo di calcio di Moimacco (grazie amici biancoverdi) e a Bosco Romagno, dove verrà curata la preparazione atletica. 
Tira le fila della presentazione Vincenzo Zanutta: "Il clima è positivo, speriamo di regalarci e di regalare ai tifosi una bella avventura, che oggi prende il via ma che arriva da lontano. Purtroppo, non tutti i 40 ragazzi che sono con noi potranno parteciparvi, e non perché non siano validi, ma perché regole come quelle dei quattro fuoriquota obbligatori da schierare in campo, o situazioni contingenti o ancora equilibri necessari, impongono dei tagli".
E il presidente assicura che chi non salirà a bordo del vascello Cjarlins Muzane troverà in tempi brevi una squadra il più possibile all'altezza delle aspettative.
Emozioni e sentimenti, l'attaccamento alla maglia, lo spirito di squadra: il resto, se questi presupposti diventeranno azione quotidiana, verrà da sé, anche in serie D.  (alexmag)

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