Che sia l’anno buono? Presto per dirlo, ma l’inizio di stagione è da primato. Mai i neroverdi del Pordenone, nella loro storia passata e recente, sono partiti così bene. Cinque vittorie, nei primi cinque match dell’anno (tre in Coppa e due in Campionato), ma soprattutto la partenza razzo in campionato, dove hanno raccolto i tre punti sia nella trasferta di Santarcangelo che nel match casalingo contro il Sudtirol. Anche nel periodo più lungo nel quale il Pordenone ha militato in serie C (anni 60), infatti, nessun allenatore aveva mai portato la squadra a 6 punti (allora, con i 2 a vittoria, si trattava di 4 lunghezze) in 180 minuti. Sempre un pareggio e un successo, oppure nei tempi peggiori anche una sconfitta ad abbassare la media. Anche dagli anni ’80 in poi la musica non è cambiata di molto. Per tutto il decennio intercorso dal 1980 al 1990 il Pordenone non è mai riuscito nell’impresa. Nella stagione del penultimo ritorno tra i professionisti (2002-03) l’esordio era stato contrassegnato da una doppia sconfitta contro il Valenzana e il Novara. Nemmeno Bruno Tedino, l’allenatore che ha portato più in alto la compagine cittadina con il secondo posto di due stagioni fa, è riuscito a farlo. Alla prima stagione sono arrivati una sconfitta e una vittoria; alla seconda un pareggio casalingo con il Gubbio  e successivamente i 3 punti contro il Forlì. Di fatto, quindi, il Pordenone di Leonardo Colucci a modo suo è già entrato nella storia. L’asssenza di “predestinate” nel gruppo B, come lo erano durante la passata stagione Venezia e Parma, unite alla maturità palesata dalla società e il crescente entusiasmo del pubblico inducono all’ottimismo. La cautela è d’obbligo, ma la squadra ha messo in mostra grinta da vendere, capacità tecniche ed esperienza da squadra di rango. E particolare da non sottovalutare, finora i neroverdi non hanno potuto schierare la punta di diamante Berrettoni, alle prese con il recupero dopo l’operazione al ginocchio. Quando il “Berre” rientrerà potrà apportare quelle fantasia e tecnica in grado di alzare ancora l’asticella della qualità.
Allora perché non sognare? Il Pordenone per due anni ha sfiorato l’impresa, lo scorso anno negata per delle scelleratezze arbitrali (le vogliamo chiamare così) che ancora rimangono scalfite nella mente del popolo neroverde. Ma Colucci ha le carte in regola. Determinato, preciso e attento, con lui il ramarro può vivere l’enensima stagione da sogno. Domenica a Fano (ore 18.30) un’altra sfida da godere, in un campo dove nella passata stagione i "Tedino-boys" strapparono la vittoria e dove Colucci medita il tris in campionato.

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