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Edizione provinciale di Udine


SECONDA B - La Pasianese vince di semi-chiappa. Ma che partita!

Un gol anche fortunato permette agli amaranto di sbancare il fortino dei Rangers e, insieme, di cogliere la sospirata prima vittoria. Seretti indovina le mosse per contenere i rossoneri, la squadra risponde alla grande specie nel momento di difficoltà. Bressa è un gioiellino, peccato che il campo di allenamento sia un fazzoletto...


Era destino, probabilmente. Destino che i Rangers perdessero l'imbattibilità interna, e che la Pasianese conquistasse finalmente la prima vittoria in campionato dopo averla corteggiata e accarezzata nelle precedenti uscite. 
Ma per riuscire a mettere ko i diavoli di Lauzzana c'è voluto anche un pizzico di fortuna, un sorriso della dea bendata, una botta di... Mancano pochi minuti al 90', il risultato è sul 2-2, la Pasianese attacca, ci accende una mischia furibonda nell'area udinese, un difensore prova a spazzare via, ma il rinvio colpisce Daniele Spuches anche sul "posteriore", il pallone rimbalza e, di semi-chiappa, termina nella rete dei Rangers. Vittoria.

E che vittoria, poi! L'aiuto della buona sorte, infatti, non può certo oscurare i meriti di Walter Seretti e dei ragazzi amaranto contro una formazione pericolosissima. Lauzzana spiana una sorta di 4-2-4 con il doppio centravanti, deputando i velocissimi Appiedu e Abban a creare terremoti nella retroguardia ospite. L'esperto Seretti ripropone il 4-2-3-1 cavalcato nella mezza partita di una settimana fa con il Pagnacco: l'idea è quella di prendere in mano il centrocampo, facendo girare il pallone e impedendo ai padroni di casa di servire adeguatamente e in campo aperto i propri devastanti punteros. 
La mossa porta risultati importanti: i Rangers devono affidarsi troppo spesso a lanci lunghi, preda dei fisicamente più aitanti amaranto, mentre la Pasianese conquista il pallino del gioco a centrocampo e comincia a tessere le sue trame. Il canovaccio, tuttavia, propone varianti e svolte repentine, merito della compagine di Lauzzana, comunque in grado di recuperare lo svantaggio confezionato da Violino per poi passare a condurre dopo un'ora di match. In quel momento, che poteva trasformarsi in collasso, la Pasianese ha saputo stringere i denti, reagire, gettare nella mischia compattezza e voglia: Zanchetta di testa firmava il pari, Spuches in maniera insolita piazzava il colpo del 3-2. 
Walter Seretti sottolinea: "I Rangers mi sono piaciuti parecchio; credo che negli spazi possano fare molto male, specie a chi non dispone di difensori con il passo adatto a contenere le doti di velocità dei loro attaccanti. Era una partita impegnativa e importante, e sono davvero contento di come la squadra è riuscita a interpretarla. Cominciamo a dare continuità al nostro calcio, pur se ci manca l'attaccante capace di impegnare i centrali avversari o dotato di spiccato fiuto del gol". 
Neopromossa, la squadra amaranto non coltiva troppi grilli per la testa: l'obiettivo che si è data è quello di salvarsi soffrendo il meno possibile e ponendo le basi per tentare un ulteriore salto di qualità nella stagione seguente. L'impresa non è scontata: "Mi pare che questo girone sia molto tosto, con formazioni agguerrite e anche armate di giocatori di buona qualità; no, non è un campionato per nulla semplice quello che stiamo affrontando" afferma il timoniere di una Pasianese che da dovuto fare i conti con gli infortuni di Buttazzoni e Blasoni, fuori praticamente dai primi spiccioli di calcio giocato; per Buttazzoni si parla di rientro a fine novembre, mentre l'attaccante riprenderà ad allenarsi nei prossimi giorni e potrebbe rivedersi in campo tra un paio di settimane. 
Il nodo infortuni, il nodo del terreno di gioco: il campo di Bressa è stato sistemato, e si presenta in ottime condizioni; la Pasianese ne ha fatto il suo fortino, il suo salotto. Il problema che resta è quello degli allenamenti: il campo utilizzato è un fazzoletto di 20 metri per 30, dove al massimo si può lavorare a livello individuale, assai meno sui meccanismi di squadra. Ma tant'è: questo è quello che passa il convento, bisogna saper fare di necessità virtù. 
E magari digerire qualche amarezza (o brindare alle gioie come quella di ieri) sorseggiando il proprio vinello: il Seretti campagnolo ne ha prodotto per 350 litri, a dodici gradi: che basti per restare in Seconda categoria? 

 @RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 23/10/2017
 

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