Due sedute di allenamento, mattino e pomeriggio, ieri per i ramarri in vista del match con la capolista di domani alle 18.30 al Bottecchia. Colucci e il suo staff stanno cercando di recuperare gli acciaccati Stefani (polpaccio), Berrettoni (idem) e Misuraca (flessore). Di certo sarà ancora assente Gerardi (lussazione alla spalla), che ne avrà per almeno un altro paio di settimane. Certa, invece, la presenza di Burrai, che ha scontato la giornata di squalifica.
E’ un ramarro, dunque, incerottato e ancora sconquassato per le due sconfitte di fila, e per un periodo nero che sembra prolungarsi troppo, viste le velleità di alta classifica. Lo scontro con i biancorossi veneti, non arriva nel momento migliore, questo è un dato inconfutabile, soprattutto per l’avversario .
Il Padova ha potenzialmente 8 punti di vantaggio (ai ragazzi di Bisoli mancano due partite rispetto ai pordenonesi) ed è la squadra che ha vinto di più (7 successi) in tutto il girone B della serie C. La marcia, nelle ultime giornate è diventata praticamente inarrestabile e la risalita è stata continua. Triestina e Pordenone segnano di più (biancoscudati a rete 17 volte), ma i 10 gol subiti sono molti meno dei 16 che ha raccolto Perilli nella propria porta.
La storia recente gioca a favore dei neroverdi, che in riva al Noncello sono state gestite da Bruno Tedino in panchina. Lo score è tutto a loro favore, anche in modo schiacciante. Il dato parte dalla partita d’andata della stagione 2015-16, la prima dopo il ritorno dei veneti tra i professionisti e il ripescaggio del Pordenone. All’andata ecco l’unico pareggio, uno 0-0 incolore maturato all’Euganeo in una giornata d’inizio novembre. Al ritorno fu grande Pordenone, vittorioso grazie alle reti di Pederzoli e Buratto. Negli ultimi minuti il Padova avrebbe accorciato con Altinier, ma ormai era troppo tardi.
Bottino pieno nel campionato 2016-17, con due successi per i neroverdi. Andata scoppiettante all’Euganeo, con un super Pordenone in grado di andare avanti fino all’1-4 e la rimonta solo accennata dei veneti, capaci di arrivare sino al 3-4 finale. Al ritorno decise Salvatore Burrai su rigore e il Padova dovette dire addio ai sogni di altissima classifica. Dati che confortano solo dal punto di vista statistico, ora il Padova, per esperienza e capacità di gestire le partite, vive un momento magico, diametralmente opposto a quello friulano.
La prova incolore di Reggio Emilia è lo specchio del momento: squadra incapace di pungere, distratta in difesa e terribilmente lenta nella fase di possesso palla. Le geometrie disegnate ad inizio stagione, sembrano lontane nel tempo e non possono essere solo frutto delle tante assenze, qualcosa nel giocattolo di Colucci sembra aver avuto delle anomalie. L’equilibrio del campionato le ha, per ora, nascoste, ma il doppio turno di sosta, che attende i neroverdi potrebbe creare un largo solco dalla la vetta e, magari gettare le basi, per intervenire drasticamente nel mercato di Gennaio.
Ventuno i convocati nelle fila del Pordenone:

PORTIERI: Simone Perilli (1), Kristaps Zommers (12)
DIFENSORI: Alessandro Bassoli (26), Michele De Agostini (3), Giovanni Formiconi (2), Leonardo Nunzella (23), Giulio Parodi (6), Eros Pellegrini (14), Santiago Visentin (15)
CENTROCAMPISTI: Matteo Buratto (7), Salvatore Burrai (8), Dejan Danza (24), Luca Lulli (5), Gianvito Misuraca (21), Vincenzo Silvestro (20)
ATTACCANTI: Emanuele Berrettoni (10), Patrick Ciurria (17), Simone Magnaghi (27), Riccardo Martignago (19), Simone Raffini (18), Miguel Angel Sainz-Maza (11)

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