AURORA - Spizzo, punta per necessità. Ma la scossa arriva dai suoi gol
Con la doppietta realizzata domenica al Trieste Calcio il ventisettenne trequartista regala alla squadra di Remanzacco una vittoria fondamentale
E' Simone Spizzo l'arma che l'Aurora brandisce per uscire dal tunnel di un inizio di campionato disgraziato, iellato, avaro di soddisfazioni e di conforto. Ventisette primavere e una grande passione per il calcio, Simone è il classico bravo ragazzo su cui un allenatore può fare affidamento. Settori giovanili importanti alle sue spalle (Tricesimo, Ancona, Donatello), e una maturazione che l'ha portato a valorizzare col passare del tempo caratteristiche da centrocampista che predilige attaccare piuttosto che costituire una diga. Il rossoblù domenica ha realizzato una doppietta che potrebbe - così si augurano a Remanzacco - aver cambiato l'inerzia della stagione della squadra di Busato, che giunta quasi sull'orlo del baratro (ma quando si parla di balon si drammatizza tutto in maniera eccessiva), ha trovato la forza di piazzare il colpo d'ala e di tornare alla vittoria a spese del rebus Trieste Calcio.
Spizzo, ma lei non è un centrocampista?
"Sono nato come centrocampista, poi con il trascorrere del tempo mi sono disimpegnato in ruoli offensivi, più che altro da trequartista. Qui all'Aurora per necessità ho indossato i panni dell'attaccante, agendo sia come punta centrale che da seconda punta. Domenica è andata bene, anche se abbiamo subito incassato un gol, che però fortunatamente non ci ha tagliato le gambe; abbiamo ripreso a giocare di buona lena trovando il pareggio e nella ripresa abbiamo conquistato un successo meritato e del quale avevamo un gran bisogno".
Come ha segnato?
"Nella prima occasione di testa, da distanza ravvicinata, mentre la doppietta personale è arrivata con un pallonetto che ha preso in controtempo il portiere del Trieste Calcio".
Ha visto che bisogna provarci...
"Nelle mie corde, in verità, c'è più la ricerca dell'assist, del passaggio con cui mettere i compagni in condizione di concludere a rete. Mi piace venire a prendere il pallone dai centrocampisti e ripartire... Ben vengano due gol a partita, comunque!".
L'anno scorso di questi tempi con la Tarcentina eravate la squadra rivelazione. Ora la musica è diversa.
"Sì, nella passata stagione disputammo un grande girone d'andata, arrivando da neopromossi a comandare la classifica. Ma nella seconda parte del campionato la situazione si ribaltò, tanto che la salvezza arrivò per il rotto della cuffia... Speriamo stavolta che succeda il contrario, anche se devo dire che il torneo attuale mi sembra più difficile e impegnativo".
Perché ha lasciato i canarini?
"Niente di particolare, dopo alcuni anni era arrivata l'ora di cambiare, e a Remanzacco mi hanno dato fiducia".
Che obiettivi calcistici coltiva?
"Obiettivi? Una parola grossa: cerco di trovarmi bene e di divertirmi, tutto qui. E per divertirsi ci vogliono anche i risultati: speriamo che la vittoria di domenica segni un bel cambio di passo".
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