IL CASO - Dalle Rive, la tentata combine e quei segnali al Cordenons
Non è passata inosservata la squalifica di 4 anni inflitta al massimo dirigente dell’allora Altovicentino per i movimenti compiuti prima dell'ultima gara del campionato di serie D della passata stagione, quella poi vinta sul Legnago
Verrebbe da dire, il solito caso all’italiana. Parliamo dell’inibizione inflitta a Rino Dalle Rive, allora presidente dell’Altovicentino (serie D, girone C) nella stagione 2016/2017, per un tentativo di combine con il Legnago nell’ultima giornata di campionato. Riepilogando i fatti, il Tribunale sportivo ha ricostruito, attraverso la denuncia della società veronese, tutti i passi e i colloqui avuti con il magnate vicentino per “addomesticare” il risultato della gara Altovicentino-Legnago del 7 maggio 2017. Per la cronaca il match termino per 3-1 in favore della formazione di casa, consentendole di salire a 40 punti, scavalcando il Cordenons (sconfitto a Noale) e appaiare Tamai e Calvi Noale. Per il computo della classifica avulsa, l’Altovicentino si salvò direttamente, mandando ai play-out sia il Tamai che il Calvi Noale e di conseguenza anche il Cordenons.
Fatta questa presentazione dei fatti, viene da chiedersi come mai i tempi della decisione si siano protratti fino a novembre, quando esiteva una denuncia dettagliata dei fatti da parte della società Legnago.
C’era tutto il tempo, tra maggio e giugno, per declarare una sentenza più rapida e soprattutto non falsare i verdetti finali.
Alla fine della fiera la squadra ad averci rimesso di più è stato il Cordenons, sconfitto nel play-out contro il Tamai per 1-0. Nei ultime ore, è emerso, un particolare che, riavvolgendo il nastro, diventa ancora più sintomatico di come qualcosa nel corso del tempo faccia pensare ad un pasticcio all’italiana. Nel corso del mese di luglio 2017, il telefono di Nadio Polotto, presidente dei granata, ha squillato più volte. Una voce romana chiedeva l’esistenza di un percorso privilegiato per riammettere la squadra in serie D. Non solo, la certezza di essere la prima in lista, ma anche con la gratuità dell’iscrizione. E dopo alcune insistenze anche qualche altro indennizzo.
All’epoca Polotto rifiutò, d’accordo con il consiglio, rigettando al mittente l’opportunità. Ora, dopo la sentenza contro Dalla Rive, sembra possibile che negli uffici della LND qualcuno, sapendo del misfatto, abbia pensato di agevolare la squadra maggiormente danneggiata. Ma non era più semplice emettere la sentenza a giugno e riscrivere la classifica? Ovviamente, la domanda resterà senza risposta. Alla fine per Dalle Rive, ormai fuori dal calcio, l’inibizione resta solo un atto formale e l’Altovicentino, formazione scomparsa, non paga e non sconta nulla.
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