IL CASO - Mazzata sulla Pro Gorizia per gli eccessi dei tifosi
Derby amaro per la società biancoceleste: oltre alla sconfitta, è arrivata anche una multa di 700 euro. L'arbitro bolognese Pette non fa sconti
Derby doppiamente amaro per la Pro Gorizia: non solo è arrivata la sconfitta sul campo per mano della Juventina, ma il giudice sportivo, letto il rapporto dell'arbitro Pette della sezione di Bologna, ci ha aggiunto anche il carico da novanta, sotto forma di 700 euro di ammenda inflitti alla gloriosa società per via degli eccessi compiuti da alcuni sostenitori, andati decisamente fuori dal seminato.
Ecco la motivazione della pesante sanzione: "Perchè, a partire dal 25' del 2º tempo e fino alla fine della gara, i propri sostenitori urlavano insulti nei confronti della terna arbitrale; perchè, dopo la fine dell'incontro, durante il rientro negli spogliatoi da parte della terna arbitrale, circa trenta propri sostenitori si posizionavano sopra il tunnel che conduce negli spogliatoi stessi ed insultavano gli ufficiali di gara; in tale circostanza, i predetti sostenitori lanciavano sputi, birra ed altre sostanze liquide verso la terna arbitrale; gli sputi colpivano l'arbitro in viso e su tutta la divisa; inoltre, una sostanza liquida, non individuata dall'arbitro, attingeva quest'ultimo all'occhio destro causandogli forte bruciore e dolore, durato circa una decina di minuti e che lo faceva lacrimare impedendogli di aprire l'occhio stesso; tale dolore gli passava a seguito delle cure prestategli dalla massaggiatrice della socv. Pro Gorizia e dai tre agenti del 118 per cui decideva di non recarsi in ospedale. L'arbitro, nel proprio rapporto, ha segnalato altresì che i Dirigenti di ambo le squadre si erano prodigati per prestargli soccorso. Anche l'assistente dell'arbitro n.2, sempre durante il rientro negli spogliatoi, veniva insultato dai sostenitori della Pro Gorizia, alcuni dei quali gli lanciavano addosso della birra attingendogli l'avambraccio destro e la coscia destra e sporcandogli la divisa ed pantaloncini; nessuna conseguenza derivava all'AA 2 da tali fatti; responsabilità oggettiva".
Non è bastato dunque il prodigarsi dei dirigenti delle due società per evitare che scattasse la responsabilità oggettiva.
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