TRIESTINA - La difesa in emergenza per il fanalino Fano
Contro l'ultima della classe bisognerà tenere alta la guardia e dare continuità al bel successo colto sul Gubbio. Libutti: dobbiamo vincere, non importa come
La Triestina sta per incominciare la sua serie di partite al sabato nell'ambito del girone B della serie C (con le eccezioni della giornata di riposo nell'ambito del turno previsto venerdì 22/12 e con la sfida a Reggio Emilia di venerdì 29/12) e il 2 dicembre sarà nella tana del Fano alle 16.30 per la diciassettesima tappa. Difesa ancora più in emergenza con l'infortunio di Troiani che si va a sommare a quelli di Mori, Aquaro, Grillo (l'unico ad avere una qualche speranza... di andare in panchina) e del giovane Brandmayr. A centrocampo ancora fuori Castiglia e salterà un giro per squalifica l'ammonito Meduri, che si dà il cambio con Porcari sulla porta girevole tra uscenti e rientranti per somma di cartellini. A livello di appiedati dal giudice sportivo il Fano non avrà l'attaccante Rolfini per il secondo e ultimo “giro”.
La gara di Fano sarà arbitrata da Diego Provesi di Treviglio con l'assistenza di Francesco Biava di Vercelli e Francesco Perrelli di Isernia.
Lorenzo Libutti, terzino destro rossalabardato, ha avuto modo di affermare: “Giocare in trasferta può essere anche più difficile che farlo in casa, ma noi cerchiamo sempre di farlo. Anche se il Fano è ultimo in classifica, non ci aspetta una partita facile. Dobbiamo prepararla bene in questi giorni soprattutto mentalmente e sono sicuro che faremo bene, non sbagliando l'atteggiamento. Ci piacerebbe riuscire qualche volta a vincere qualche partita in modo sporco per 1-0 e buttando via la palla quando serve”.
E poi: “Vincere contro il Gubbio ci voleva per il morale, la città e per ripartire dopo la partita di Padova in coppa. Personalmente sto imparando molto dai miei compagni a iniziare da Michele Troiani e dal mister, che vedevo solo in televisione fino a poco tempo fa”. E mister Sannino ci ha tenuto a sottolineare un aspetto: “Ultimamente stiamo avendo sei/sette giocatori e non ce ne lamentiamo perchè chi entra, si fa trovare pronto. Un esempio è Libutti”.
Massimo Laudani
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