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Edizione provinciale di Pordenone


TIM CUP - Pordenooooonnneeeeee!

La squadra di Colucci fa venire un esaurimento nervoso all'Inter capolista della serie A; la squadra di Spalletti se la cava ai calci di rigore, dove Padelli e Perilli fanno a gara a ipnotizzare i tiratori. I neroverdi sono stati giganteschi

Chi ha vinto, l'Inter o il Pordenone? Tutte e due, anche se sono i nerazzurri ad accedere ai quarti della coppa Italia griffata Tim. Il Pordenone entra nella storia ed esce dalla competizione dopo aver fatto un figurone alla Scala del Calcio. 
Dannati rigori, però, perché la squadra di Colucci e il miracolo non si sono incontrati per il classico pelo: pensiamo in particorare al rigore calciato da Vecino e sfiorato da Perilli, che aveva intuito la direzione del tracciante, ed è volato per deviarlo; questione di millimetri e di battiti di ciglia, con San Siro preda della paura, tolta chiaramente la curva dove i 4000 mila tifosi neroverdi se la godevano, increduli ma mica tanto: loro i Magnaghi, i Formiconi, gli Stefani o i Berrettoni sanno bene di che cosa son capaci. 

Partita straordinaria, quella interpretata dai ragazzi di Colucci, che hanno dimostrato una volta di più come nel calcio una squadra preparata, allenata, attenta, vogliosa e concentrata possa fare risultato su ogni campo, o, comunque, giocarsi le sue carte. Icardi e soci non sono dei marziani, credono di poter fare un solo boccone del Pordenone e alla fine dovranno invece ringraziare gli dei del pallone e il Padelli para-rigori per essere rimasti in corsa in Coppa. 
Attacca di più l'Inter, i neroverdi però non rinunciano a provarci; e nel primo tempo uno strepitoso Magnaghi colpisce il palo. Nella ripresa è Sainz-Maza per due volte a mettere i brividi a Padelli e alla corazzata nerazzurra, che dal canto suo litiga in fase conclusiva e quando trova lo specchio, trova anche un Perilli insuperabile. 
Spalletti nella ripresa si mangia i tre cambi a disposizione tentando di mettere ko quel rompiscatole del Pordenone: niente da fare, si va ai supplementari. E i neroverdi resistono, soffrono e resistono, anche quando Icardi aziona la capoccia; Perilli ci mette le dita, il palo fa il resto. 
De Agostini e compagni hanno scalato l'Everest, ora tutto si deciderà dal dischetto, in un concerto di tuoni, lampi e fulmini dell'anima. 
Parte Misuraca e il suo è un confetto gentile che Padelli respinge. 
Brozovic non sbaglia, anche Burrai e Perisic sono perfetti, la trasformazione di Magnaghi è una specie di splendida follia, con il pallone spedito nel sette. Perilli è carico, è un demonio e Skriniar non gli fa nemmeno il solletico. Lulli però spara il cuoio in cielo, ma Perilli ipnotizza Gagliardini e Stefani, da vero capitano, gonfia la rete con coraggio e cattiveria. Icardi è sublime, Ciurria però riporta avanti il Pordenone, su Vecino il nostro Perilli quasi ci arriva, ma il quasi non basta. Parodi cannoneggia, Padelli gli chiude lo specchio e Nagatomo ci mette il punto finale. 
Risultato: 5-4 per l'Inter, ma noi ci teniamo stretto questo Pordenoooooooonnnnnnnneeeeeeeeeeee|

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INTER - PORDENONE 5 - 4 dopo i calci di rigore (0-0 al 120')

INTER (4-2-3-1): Padelli; Nagatomo, Skriniar, Ranocchia, Dalbert (35′ st Icardi); Vecino, Gagliardini; Cancelo, Eder, Karamoh (22′ st Perisic); Pinamonti (1′ st Brozovic). A disposizione: Handanovic, Berni, Borja Valero, Santon, Emmers, Candreva, Lombardoni. All. Spalletti.

PORDENONE (4-3-2-1): Perilli; Formiconi, Stefani, Bassoli, Nunzella (11′ sst Parodi); Misuraca, Burrai, Lulli; Sainz-Maza (34′ st De Agostini), Berrettoni (7′ pts Ciurria); Magnaghi. A disposizione: Zommers, De Agostini, Buratto, Pellegrini, Visentin, Raffini, Martignago, Silvestro, Danza, Toffolini. All. Colucci.

ARBITRO: Sacchi di Macerata. Assistenti: La Rocca e Raspollini. Quarto ufficiale: Pezzuto. V.A.R Chiffi e Pairetto.

NOTE: ammonito Perilli. Angoli 17-4. Recupero: pt 0′; st 3′; pts 2′; sts 1′.

 

 @RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 12/12/2017
 

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