Strani amori, dalle parti di Torreano. Uno in particolare, merita di essere sviscerato, quello tra il locale club calcistico e il suo - da 30 anni abbondanti, essendo stato eletto nel 1987 - presidente: il mitico Armando Cudicio, settantaduenne solo per l‘anagrafe. Autentica eminenza grigia (non solo per il capello metallizzato) della società, afflitto da un grave “difetto”: a presenziare alle gare dei suoi ragazzi, non ce la fa proprio.

“Non ricordo quale fosse l’ultima partita alla quale ho assistito, ma saranno trascorsi almeno 15 anni - confessa Cudicio – soffro troppo, mi prende l’ansia, il cuore potrebbe risentirne. E allora me ne vado a distrarmi altrove. Poi consulto “Friuligol” per conoscere il risultato…E alla sera mi ragguagliano sull’accaduto le mie inviate: mia moglie Paola e mia cognata Lauretta. Se c’è qualcosa da approfondire, infine, mi rivolgo al ds Guerra e al mister”

Cosa ricorda, in particolare, di queste tre decadi a capo della Torreanese?
“Intanto il primo affare: la cessione di Laurini, grazie alla quale cominciammo ad assestare il bilancio. Poi le gioie dei successi, qualche dolore, le tante persone con le quali ho avuto ed ho la fortuna di collaborare. Non rimpiango niente”

Un giocatore su tutti, senza fare torto a nessuno?
“Ho apprezzato molto il “portierone” Tessarin. Ma anche Petrussi, una delle nostre bandiere tornata a sventolare dopo un grave infortunio. Però ho voluto e voglio bene a tutti”

Ma è vero che esistono delle difficoltà nel persuadere i calciatori a servire la causa di Torreano?
“In generale no anche se in passato, per convincere qualcuno, abbiamo dovuto sudare. Mi ricordo Shaurli (oggi alla Pasianese, ndr) il quale però, alla fine, non credo si sia trovato poi cosi male...”

Allenatori particolarmente apprezzati?
“Per conoscenza del calcio e personalità dico Peressutti. Ma anche Zappamiglio”

Dopo la sofferta salvezza della passata stagione, nell’attuale torneo abitate stabilmente la zona play - off. Per rimanerci?
“Credo che la Prima Categoria rappresenti la nostra giusta dimensione. Anche se, ovviamente, non intendiamo precluderci niente. Il ds Guerra ha allestito una formazione che ci dà...pace (e scusate il gioco di parole, ndr): invito perciò i ragazzi prima a raggiungere la salvezza e, come secondo obbiettivo, a piazzarsi secondi. Cosi avremo, di sicuro, almeno altri due incassi…”

Roberto Zanitti

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