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Edizione provinciale di Gorizia


PROMO B - Bilancio di un girone d'andata nel segno della Pro Gorizia

Il Primorje si è inceppato, sono diventate Pro Cervignano (12 risultati utili di fila) e Ism le rivali più agguerrite. Tarcentina e Valnatisone, gol col contagocce; Paliaga determinante in un Trieste Calcio che sta risalendo la corrente. E poi...


Alla sosta del campionato coincidente come da tradizione con la fine del girone d’andata tracciamo un bilancio dell’andamento delle partecipanti al girone B di Promozione, beninteso si tratta di un nostro punto di vista.
L’attuale classifica parla chiaro, in vetta reginetta d’inverno c’è la Pro Gorizia che sta rispettando appieno pronostici e obiettivi societari, ossia il salto in Eccellenza. Gli otto punti di vantaggio sulle seconde sono un ottimo biglietto da visita per il girone di ritorno ed è un margine divenuto tale però nell’ultima parte dell’andata, dopo la sconfitta nel derby, collezionando un pareggio e quattro vittorie con la concomitanza negativa di chi era sopra, il Primorje che nello stesso periodo di punti ne ha presi la miseria di tre. Dieci in meno dei goriziani che vantano la miglior difesa (9 reti subite di cui 5 in casa e 4 in trasferta) e il secondo miglior attacco (33 gol, uno un meno del Primorje), segnando di più in trasferta (13 contro 20).

Gli addetti ai lavori davano anche il Primorje quale potente antagonista della squadra di Coceani per la salita diretta in Eccellenza e tale era fino ad un mese fa, poi qualcosa di colpo si è bloccato tra i giallorossi ma già i primi scricchiolii nella sofferta vittoria con la Juventina (certo l’avversario era tosto) facevano presagire che la schiacciasassi dei primi mesi non lo era più tale e la crisi successiva ne ha rafforzato le ipotesi, tanto da far dimettere il valido tecnico Ravalico dal timone della sua squadra ora scivolata al quarto posto.
La precedono la coppia Pro Cervignano e Ism Gradisca, entrambe partite con l’intenzione minima di raggiungere i play-off, non disdegnando l’opzione primo posto pur consapevoli delle proprie forze. L’Ism è partita col freno a mano tirato: nuovo l’allenatore, l’esperto Zoratti, giocatori giovani che necessitano l’ovvia amalgama e risultati altalenanti con qualche difficoltà iniziale a far punti in casa. Sicuramente meglio nella seconda parte con sei risultati utili di fila con 4 vittorie e 2 pareggi, ma restano le troppe reti subite (19) per una vice capoclassifica.
Sicuramente più abbottonata la Pro Cervignano, 11 i gol subiti, seconda miglior difesa, non un proliferante attacco, solo 19 reti messe a segno ma una lunga fase di dodici risultati utili iniziati dal successo interno nell’allora big-match con la Juventina. E inoltre la formazione di Tortolo è in finale di  coppa Italia assieme alla Pro Gorizia e l’appuntamento per questa sfida è domenica 14 gennaio al “Bearzot” del capoluogo goriziano.
Ci si aspettava qualcosa in più dalle due neo promosse Fulgor e Pro Romans. Gli udinesi arrancano nelle zone basse sin dall’inizio conquistando la prima vittoria solo alla quinta giornata in trasferta col Vesna e in casa appena all’undicesima con un colpo a sorpresa battendo l’allora più che temibile Primorje. La squadra di Geissa è al quartultimo posto, in piena corsa salvezza ma deve trovare maggiore solidità in difesa e qualche cartellino rosso di meno.
Va un po’ meglio alla Pro Romans sempre fuori dalla zona play-out ma comunque vicina perché a quanto produce di buono al “F.lli Calligaris” spreca tutto lontano da esso fallendo l’occasione di racimolare punti ben sette volte su otto subendo quasi il doppio delle reti rispetto a quelle casalinghe.
Tra le retrocesse dall’Eccellenza della scorsa stagione, oltre all’Ism di cui abbiamo già analizzato, il Tolmezzo ha cambiato tanto nella rosa ringiovanendola con tanti propri virgulti ed è normale faticare un po’ nel trovare i giusti equilibri. Partita molto bene, la formazione rossoblù affidata a Ivan Veritti ha rallentato nella parte centrale del cammino per poi riprendersi disputando buone gare nonostante una sconfitta patita a Gorizia che non ha minato il buon sesto posto ottenuto al giro di boa con i play-off ad un tiro di schioppo.
Nei quali c’è la Juventina, team piuttosto iellato in termini di infortuni occorsi ai propri calciatori, soprattutto ai giovani Ormelese e Veljkovic che a lungo resteranno lontani dal pallone, ma anche agli altri di minore entità ma percentuale troppo alta per poter tenere un livello di qualità ottimale con i pochi, numericamente parlando, sostituti a disposizione del mister Sepulcri. Se non altro la società ha trovato nel puntero Stefano Pinatti, ex Pro Cervignano e Brian, una soluzione sia in fase realizzativa che in termini di fuoriquota. Non ce la sentiamo di dire che i biancorossi hanno deluso, no, non è corretto perché obiettivamente le ragioni nelle tante defezioni ci sono.

Chi invece delude è il Vesna. partito col fuoco di paglia di un paio di vittorie, poi crollato sia in termini di risultati ma forse ancora di più psicologicamente non riuscendo ad assorbire la retrocessione patita in maggio. La società ha provato lo scossone dell’esonero del tecnico Corona, pagando per tutti come sovente accade, ma a distanza di un mese e mezzo non è stato scelto un nuovo tecnico e la squadra rimane affidata al suo direttore sportivo. Un’anomalia che evidentemente al Vesna hanno ben ponderato, però al momento non sta dando i frutti sperati tant’è che i carsolini sono relegati al penultimo posto, con la peggior difesa (30 reti subite), un attacco anemico (15 gol), un punto sopra l’Aurora.

E anche a Remanzacco non se la passano benissimo, i rossoblù cambiano spesso sedia ma non discostano da quelle bollenti degli ultimi posti. Come il Vesna non hanno ancora preso i tre punti tutti assieme fuori casa, tre invece nel proprio terreno ma ben cinque volte sono stati sconfitti a domicilio e altrettanto fuori mura. Anche le polveri sono bagnate con la miseria di 12 reti insaccate e ben 29 finite alle spalle del proprio portiere
Il peggior attacco è quello della Tarcentina, appena 11 volte i canarini di Lizzi hanno bucato le altrui reti e di queste solamente tre volte in trasferta. In contrapposizione quelle incassate, 26 di cui ben 17 lontano da Tarcento dove hanno perso già cinque volte. Sembra un po’ un film già visto nella seconda parte della scorsa stagione in cui evitarono i play-out grazie al miglior esito dello scontro diretto con lo Zaule.
I quali triestini vinsero lo spareggio col San Giovanni rimanendo in Promozione e al giro di boa lo sono tranquillamente a metà classifica con 20 punti equamente distribuiti fra ugual numero di vittorie, pareggi e sconfitte con la differenza fra casa e trasferta. Lontano da Aquilinia i viola pareggiano molto, 5 volte, tutto il contrario rispetto alle gare casalinghe dove l’ics è sconosciuto.
Appaiato in graduatoria c’è il Costalunga che, a proposito di pareggi, non ne vuol sapere, due soltanto fatti, uno in casa e uno fuori, il resto son vittorie e sconfitte. Tra i gialloneri è tornato il bomber Steiner dopo un periodo di relax ma finora in termini di gol ha inciso poco, uno soltanto e ci devono pensare soprattutto Aleksandar Marjanovic e Marco Delmoro a far gioire i propri beniamini.
Fra le triestine il Sistiana è una corrente alternata il suo cammino; partenza shock con due punti nelle prime sei giornate, poi un risveglio e un nuovo pesantissimo ko costato la panchina a Biloslavo, sostituito da Musolino con il quale i gialloblù sembrano riprendersi per poi nuovamente cadere ora in zona play-out. E dire che con 25 gol all’attivo è il terzo miglior attacco.
L’unica squadra con differenza reti pari a zero è il Trieste Calcio, 20 fra fatte e subite, 17 punti e attuale sestultimo posto ma fino a poco tempo fa i lupetti del presidente De Bosichi erano ancor più giù, risollevatisi con i successi su Costalunga, Primorje e Sistiana. La squadra è molto giovane per cui necessita tempo per carburare e i mezzi ci sono e tanto per fare un esempio, un Paliaga vice capocannoniere del girone con 9 reti può essere determinante.
Squadra più esperta la Valnatisone ma non costante nelle affermazioni fra casa e trasferta. Colgono più punti lontano da San Pietro, una caratteristica già vista nello scorso campionato, trovando più difficoltà nelle gare interne nelle quali solo due volte sono arrivati i tre punti e quattro quelli spartiti con l’avversario, più o meno l’opposto lontano da casa. Subiscono poco i valligiani in termini di reti, solo 14 e terza miglior difesa ma l’attacco non da il meglio di se con 20 gol messi a segno, abbastanza ma le bocche da fuoco ci sono e potrebbero bersagliare di più. Da metter in conto anche alcune squalifiche un po’ troppo penalizzanti.

Claudio Mariani

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  Scritto da La Redazione il 27/12/2017
 

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