Il San Luigi ha il suo “Re di Coppe”. E’ Luigino Sandrin che, dopo la magica vittoria del 2016 alla guida del Vesna, concede il bis. Sempre alla guida di un club triestino.

”E’ un emozione grandissima: già due anni fa lo fu e sappiamo che già vincere è difficile. Se poi riesci a ripeterti è qualcosa di fantastico – analizza il tecnico di Visco – credo che, al di là degli episodi più o meno discutibili, ce la siamo meritata. Siamo riusciti a spostare da Trieste un grande pubblico: sì, l’abbiamo vinta sia in campo che fuori”.

Siete stati raggiunti nel finale: poteva essere un brutto colpo. “L’avevamo in pugno, ma ci siamo complicati la vita. Nella ripresa, una volta ristabilita la parità numerica in campo, ci siamo ripresi. Anche se, subire gol a poco dalla fine, poteva rivelarsi una mazzata. Ma il carattere ci ha assistito: ce la siamo proprio meritata”.

Cornice di pubblico e organizzazione super.
“Siamo orgogliosi che una formazione di Trieste possa rappresentare la regione nella fase nazionale, ma anche fare i complimenti alla Gemonese: la giornata odierna premia sia la federazione che la società. Non avevo mai visto, negli ultimi anni, una cosa del genere”.

“Assieme alla promozione in Eccellenza, questa è l’altra gioia piò grande dei miei 36 anni al vertice della società - aggiunge il presidente Ezio Peruzzo – una grande soddisfazione da condividere con tutti, a partire da mia moglie Liviana, che continua a sopportarmi…”.

Avete trascinato a Gemona tre pullman di tifosi e tanti, tantissimi ragazzi del settore giovanile.
“Da quando ci siamo qualificati per la finale mi sono battuto perché questo diventasse un avvenimento“della società”, non solo della prima squadra. Al San Luigi c’è un grande senso di appartenenza e oggi lo abbimaio dimostrato”.

Ora la fase nazionale. L’importante è partecipare, ma…
“Non andiamo certo per perdere, non è nel mio Dna. Da qui a fine  stagione, in Coppa ma anche in campionato, proveremo a vincere il più possibile”.

Sembrano averla presa sportivamente, invece, dalle parti di Torviscosa. Anche se brucia, eccome se brucia. “Le finali sono cosi, uno vince e l’altro perde – commenta il presidente Midolini – alla fine si era pure messa bene e dovevamo chiuderla. Ma non ne siamo stati capaci. I rigori, poi, si sono rivelati un’ulteriore terno al lotto”.

“Rispetto a quella di un anno fa con il Cjarlins, questa fa di sicuro più male – osserva il tecnico Pino Vittore – ai rigori è un terno al lotto e può capitare, anche se si sta malissimo. Ricordiamoci però che l’Italia, dal dischetto, ha perso un mondiale”.

Uno dei rigori, però, fa discutere.
“Purtroppo, ad essere penalizzati, siamo stati noi, le immagini sono chiarissime, Le mani esistono, vanno messe da qualche parte, ma Zanon non ha toccato il palone, Si fanno tanti sacrifici ad alenare e motivare e poi, purtroppo, ci si inventa qualcosa...”.

Avete anche scontate tre gravi assenze.
“Corvaglia, Facca e Colavetta somo tre che giocano tranquillamente. Anche se devo dire che i sostituti sono stati bravissimi, pur commettendo qualche errore, che ci sta. Cose che capitano, andiamo avanti”.

Resta la consolazione dell’imbattibilità.
“Spero di continuare. Quello che mi interesse dare un certo timbro ed una certa mentalità, fare il possibile per portare  i risultati dalla nostra parte. Adesso abbiamo 15 gare, dobbiamo cercare di ottenere il meglio possibile. Anche se, è inutile raccontarci le favole, le due davanti volano”.

Roberto Zanitti

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