Chiamate Lignano 0-3, 0-3? Se da Manzano, sicuro. Ma l’ultima scoppola  subita dalla formazione balneare sul "neutro" di Marano (primo dispiacere dopo nove gare utili consecutive: l’ultimo ko, ad opera del San Luigi, ci riporta al 10 dicembre scorso), non può sporcare la fedina della formazione di Giulio Cesare Franco Martin ma, soprattutto, quella di Marino Scudeller, nella stagione del decennale di presidenza gialloblù.

“Perdere cosi male spiace, anche perchè è l’identico risultato dell’andata – ricorda il primo dirigente lignanese – ma, al momento, il nostro campionato può comunque considerarsi ottimo. Abbiamo 40 punti, siamo quinti e abbondantemente salvi: perciò in linea con le previsioni”.

Ma come mai, con la Manzanese, uscite sconfitti prima di… scendere in campo?
“Evidentemente ha un modo di giocare che ci dà fastidio.  Domenica, inoltre, andavano il doppio di noi. Non credo ci mancassero gli stimoli; diciamo che, nell’arco di una stagione, può capitare di sbagliare una partita. O due…”.

Adesso ci sarà la sosta. Ripartirete con quali obbiettivi?
“Nelle ultime sei gare desidero che la squadra non si senta appagata, non molli e vada al massimo. Tra l’altro le motivazioni non mancheranno. Ci toccherà affrontare, infatti, nel giro di una settimana (dal 22 al 29 aprile, ndr), una dopo l’altra, Lumignacco, Chions e San Luigi: tre delle prime quattro dell’attuale graduatoria. Mi auguro che i ragazzi vogliano onorare gli impegni”.

Il giocatore simbolo di quest’annata?
"Oltre ai soliti noti, direi Sartori. Domenica scorsa, purtroppo, è uscito per un problema alla caviglia, spero non si sia fatto troppo male”.

E mister Franco Martin? Resterà con voi?
“Gli dobbiamo riconoscere grandi meriti per l’ottimo torneo, ma l’argomento non è ancora stato sfiorato. Lo affronteremo dopo Pasqua”.

L’Eccellenza rappresenta l’attuale, massima dimensione del Lignano calcio?
“Direi proprio di si. Non è il caso di avventurarsi altrove, meglio pensare a consolidarsi. L’unica componente di categoria superiore, al momento, è lo stadio”.

Chi sale, allora, in serie D?
“Il Chions, lo dissi ancora prima di cominciare. Vanta le individualità che faranno la differenza”. (rozan)

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