UDINESE – FIORENTINA   0 - 2
Gol: 29pt Veretout (rigore), 26st Simeone

UDINESE: Bizzarri, Stryger Larsen, Danilo, Samir, Widmer, Barak, Hallfredsson (1st Jankto) Balic, Giuseppe Pezzella (1st Ingelsson), De Paul (27st Lasagna), Perica. Allenatore: Oddo, A disposizione: Scuffet, Borsellini, Adnan, Lopez, Ndreu, Nuytinck, Pontisso, Zampano.

FIORENTINA: Sportiello, Milenkovic, German Pezzella, Vitor Hugo, Benassi, Dabo, Veretout, Biraghi, Chiesa (42st Eysseric), Saponara (22st Dias), Falcinelli (22st Simeone). Allenatore: Pioli. A disposizione: Cerofolini, Dragowski, Cristoforo, Gaspar, Hristov, Laurini, Lo Faso, Olivera.

ARBITRO: Banti di Livorno. Assistenti: La Rocca e La Notte. Quarto uomo: Ros. Var: Nasca. Avar: Aureliano.

AMMONITI: Hallfredsson, German Pezzella, Vitor Hugo, Chiesa, Saponara, De Paul.

NOTE: Cielo nuvoloso, terreno in buone condizioni. Angoli: 6 – 5 per la Fiorentina. Recupero: 0’ + 3’.

Foto a cura di Pino Nonino

UDINE - La Fiorentina onora nella maniera migliore la memoria di Davide Astori, il suo capitano andatosene da questa vita, improvvisamente, proprio a Udine il 4 marzo scorso. La quinta vittoria di fila dei viola - non accadeva dall’ottobre 2015 - coincide con il settimo ko consecutivo dell’Udinese (ultimo punto il 4 febbraio, 1 - 1 con  Milan), serie nera registrata soltanto nella lontanissima stagione 1961- 1962, al termine della quale i bianconeri scesero mestamente in serie B. Non crediamo che il pericolo possa ripetersi: certo è che, da un lungo periodo, quella bianconera è soltanto un gruppo di figurine sbadite incapaci di fare squadra. Oltre ai gol, l’essenza del gioco del calcio. A Oddo mancano Fofana e Behrami, mentre Pioli deve rinunciare a Badelj e Thereau, l’ex decisivo all’andata con una doppietta. Lasagna parte invece dalla panchina, dove giace anche il grande “colpo” chiamato Maxi Lopez, oggi 34enne. A centrocampo Oddo ripesca Hallfredsson, mentre Giuseppe Pezzella prova a fare meglio (con scarso successo) di Adnan.
Al 7’ Chiesa sfiora il gol con un sinistro a giro dal limite che sfila a pochi centimetri dal palo. Ancora il figlio d’arte al proscenio, al 10’: rinvio sciagurato di Bizzarri e palla regalata pericolosamente al 25 viola, ma il tiro è roba da cancellare. Poi arriva il minuto 13, quello del ricordo: contrariamente a quanto annunciato, in campo si continua a giocare mentre, dagli spalti, piove un applauso caldo e prolungato (stavolta ci sta, non come in certi minuti di raccoglimento, durante i quali il silenzio viene regolarmente “profanato”) in ricordo di Astori. Bellissimo anche il lenzuolo (allestito dall’associazione degli Udinese club) raffigurante il giocatore scomparso, con la scritta: ”Mandi Davide”. Al 18’, invece, dopo un indecoroso sinistro di Pezzella, giocata “incompleta” di Perica il quale, al momento di concludere, è sin troppo prevedibile, agevolando la deviazione di Sportiello. Nuovo imbarazzo bianconero al 23’: sull’invito di Saponara, però, Falcinelli, non è all’altezza dei suoi trascorsi al Crotone. Al 29’ Giuseppe Pezzella, confermandosi poco affidabile nella fase difensiva, si fa “circumnavigare” da Chiesa e lo abbatte. Rigore netto, trasformato impeccabilmente (Bizzarri, che ne aveva già neutralizzati tre, stavolta è impietrito) da Veretout, al suo quinto sigillo in stagione.

La reazione friulana è condensata in un’idea di Balic (31’): sul destro telefonato del croato, Sportiello para in serenità. Al 37’, però, Falcinelli, scivola davanti a Bizzarri, sprecando il comodo pallone del 2 - 0.
Oddo cambia allora il vestito all’Udinese inserendo Ingelsson per Pezzella e Jankto al posto di un Hallfredsson poco convincente e pure ammonito.  La difesa diventa a quattro. Dopo 2 minuti Jankto pare ricambiare già la fiducia: sinistro a giro del ceco, smanacciato da Sportiello. Ma sarà l’unico acuto della serata di uno dei potenziali uomini mercato…Il presunto piglio dei bianconeri sembra promettere bene, ma la chance enorme tocca alla Fiorentina al 17’: sul corner di Chiesa, Pezzella e Dabo finiscono per ostacolarsi, sprecando il colpo del ko.
Nove minuti dopo, comunque, Simeone - appena entrato - si destreggia in area (il servizio è di Chiesa), il muro bianconero è di burro e Bizzarri è di nuovo trafitto.
La disperazione porta a rivedere Lasagna (tornato in campo dopo 51 giorni di assenza) e al 31’, su un pallone senza padrone al limite, proprio KL 15 esplode il sinistro: niente da fare. Ancora l’ex Carpi al 36’, stavolta di destro: non è il suo piede e si vede. Anche Danilo è nel marasma e assiste… Benassi: bravo Bizzarri ad evitare il terzo sfregio. Lasagna va coraggiosamente di testa: palla lontana dai pali di Sportiello. Finisce mestamente, con la curva nord ad invocare maggiori investimenti (pia illusione) e insultare Gino Pozzo, sempre coerentemente rumoroso (ma i tifosi meriterebbero almeno una spiegazione) nei suoi silenzi. E come ciliegina il comodo, patetico rifugio nel silenzio stampa, con il ds Gerolin, portavoce di fragili tesi difensive. Come sei ridotta, povera Udinese.

Roberto Zanitti

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