Vota il sondaggio

Inserisci la tua email per votare

Puoi votare solo una volta per questo sondaggio e la tua email deve essere valida.
La tua email non sarà resa ne pubblica ne visibile.

Consenso al trattamento dati:

Accetta il trattamento dei dati.

 
×

Accedi al Sito !

Usa le tue credenziali di accesso:
Non ricordi più la password?

Registrati

 Resta connesso

 

oppure

Accedi con Facebook

×

Edizione provinciale di Pordenone


I PROTAGONISTI - La libertà di essere Antonio Candussio

Il difensore del Lignano ripercorre la sua avventura di calciatore con il taglio dell'artista

Lo mette in chiaro fin da subito il pericolo che corre in un’intervista. Lo conosce proprio perché Antonio Candussio, ha dimestichezza col mestiere di inquadrare, fotografare, fermare in un’immagine. Così premette, schivo, con la ritrosia del friulano doc, capace sia della sciolta parlata autoctona, che della ritrosia tipica locale, sempre accompagnata da una genuina e calorosa ospitalità. Chiarisce con queste parole: “Non ho voglia di parlare delle mie esperienze calcistiche né della mia carriera. Primo perché non interessa a nessuno, secondo perché non interessa a me.”

Quando gli si dice che a noi interessa, perché lui è un pilastro dell’economia calcistica regionale, perché lui, difensore dalla decennale esperienza di Serie D ed Eccellenza, tra le fila, altre, del Santa Lucia di Piave, del Conegliano, del Chioggia, dell’Azzanese e del Chions, con il quale ha vinto una Coppa Italia; quindi del Carlino vincitore del campionato e infine del Lignano guidato da Giulio Franco Martin, dove sta raccogliendo ennesimi lusinghieri risultati, un quinto postoin un ambiente ben strutturato a livello societario e impiantistico, che si sta togliendo delle grandi soddisfazioni, dopo che a inizio stagione ci davano per spacciati”.

E quando ci ricorda dei cento e più chilometri compiuti quattro volte a settimana, partita domenicale compresa, per raggiungere il campo di allenamento, condividendo il tragitto con Paolini, altro veterano del calcio nostrano. Con spirito professionale, pour parler, non si sbilancia, ma “sì, sarei felice di rimanere in gialloblù anche il prossimo anno”.
Quando ci racconta delle stagioni biancorosse vicentine, i quattro anni tra Allievi e Primavera, le due apparizioni al Torneo di Viareggio e poi i lunghi acciacchi fisici che lo tennero distante dal campo, proprio nella stagione decisiva per il grande salto tra i professionisti.

A dire il vero, a quei livelli, per arrivare, oltre alle doti tecnico-fisiche, ci vuole anche quell’esperienza nel sapere valutare il procuratore giusto, che io e la mia famiglia non avevamo. Inizialmente ci affidammo a Pasqualin, che seguiva Del Piero. Poi, quando si staccò dalle sue fila Locatelli, un giovane di buone speranze, e ci disse di seguirlo, a dire il vero non siamo stati tutelati come prima. Ma in fondo, chi lo sa, forse non ero nemmeno pronto” dice Antonio.

E ricorda con piacere l’annata 2016/2017 dove, a Carlino, è vero, ha perso sia la “Coppa Italia-Trofeo Diego Meroi” che la Supercoppa italiana, sempre sfidando il Gemona. Ma ci racconta: “Con l’età sono riuscito ad apprezzare sempre più le emozioni che le finali ti sanno regalare. La Supercoppa, voluta dai due presidenti, fu giocata al Friuli di fronte a duemila persone, la Tribuna centrale era colma e la partita seguita come fosse un evento di Serie A, con tanto di telecronaca ed interviste a bordo campo. Gli addetti ai lavori si sono superati. Abbiamo provato l’emozione di cambiarci negli spogliatoi del Friuli, di avere ognuno il proprio armadietto e di essere trattati da professionisti. La cosa, è inutile negarlo, lusinga. Fanno piacere le attenzioni, le sempre più frequenti dirette dai campi, le emittenti locali e i network che danno una grandissima visibilità alla categoria Eccellenza. La passione dei giornalisti onora il nostro impegno che è sempre crescente. La stagione inizia presto, a volte prestissimo a fine luglio e capita di svolgere anche quattro allenamenti a settimana. Da questo punto di vista mi chiedo dove stia la giusta misura, in fondo siamo e rimaniamo dei dilettanti”.

Come detto, Candussio, da persone riflessiva, si preoccupa non solo di chi gli sta di fronte, ma anche di come appare. Questa peculiarità, come accennato, è sia dovuta al suo saper stare, in campo e fuori, che dalla sua deformazione professionale.
Prima di salutarci, perché le cornici della cronaca sono ridotte, Antonio ci ricorda non solo “l’enorme palestra di relazione pubbliche e sociali che è il mondo dello sport, utili non solo a livello professionale, insegnandomi che la dedizione, il sacrificio e l’aggiornamento sono propedeutici ai risultati; ma anche fonte di amicizie vere, durature, le mie partite più preziose”.

Ma anche, ci ricorda, gli inizi calcistici nella natale Spilimbergo, dove tutt’ora svolge la propria attività professionale. Coadiuvato dal padre Giulio, apprezzato mosaicista e artistica materico, tanto da esporre “Saetta Iridescente” nella Temporany World Trade Centre Path Station di New York, come altre installazioni nella metropolitana di Londra e a Torino; Antonio svolge la mansione di architetto, fotografo e collabora con un team di artigiani e creativi per offrire servizi di vario genere, perlopiù di taglio artistico-promozionale-creativo a grandi marchi industriali. Tra poco lancerà sul mercato una produzione di tavoli e lampade da lui ideate.

Ciò che temeva Antonio, dopo una chiacchierata di mezz’ora e dopo quasi 5.000 battute giornalistiche, spazi inclusi, era di non essere inquadrato nello stereotipo del calciatore, a cui non si piegherebbe per nulla al mondo. Perché un artista odia le etichette, a meno che non sia lui a stabilirle e, quando non lavora, odia essere inquadrato, perché la libertà è requisito della creazione. In bocca al lupo Antonio.

 LG

Tutti i campionati Regionali in DIRETTA LIVE!
Scarica la nuova App ItaliaGol

Link per Android
Clicca qui

Link per Apple
Clicca qui

 

Con la APP di FRIULIGOL sul tuo smartphone, oltre a leggere le news pubblicate quotidianamente sul sito www.friuligol.it, trovi tutti i campionati del Friuli - Venezia Giulia, dalla Serie A, ai dilettamti  il calcio a 5, il campionato Carnico  gli amatori e tutto il calcio giovanile.
Con la APP puoi seguire la tua squadra e il tuo campionato in tempo reale. Aggiornamenti disponibili su Desk - Mobile.

http://i.imgur.com/WqvPRi6.jpg

 

Print Friendly and PDF
  Scritto da La Redazione il 19/04/2018
 

Altri articoli dalla provincia...



















Vai all'edizione provinciale
Tempo esecuzione pagina: 0,12526 secondi