Un sogno che si è avverato. Massimo Martinelli e Mauro Cossettini hanno conosciuto e apprezzato "da dentro" il FC Barcelona, società di riferimento per il pianeta calcio spagnolo e mondiale. L'incursione è durata una settimana e si è svolta dal 20 al 26 febbraio, quando i due tecnici friulani sono stati ospitati al Joan Gamper, casa della società catalana, dove c'è tra l'altro la sede della Masia, una delle cantere più importanti del mondo e una vera e propria fucina di promettenti talenti.
Non è stato semplice arrivare al Barça; Martinelli e Cossettini hanno visto premiata la loro tenacia (è trascorso un anno circa tra richieste e nell'attesa di risposte), oltre alla curiosità e passione di chi ha portato avanti un percorso di crescita durato cinque anni in altre cantere spagnole.
Al FCB prima di ogni altra cosa esistono un pensiero, una filosofia e una metodologia uniche al mondo; in questa società s'è formata un'alchimia speciale che racchiude argomenti che vanno dalle regole, all'etica, al loro modo di rapportarsi con il calcio. Non a caso ci sono pareti all'interno del centro Joan Gamper che riportano una scritta in catalano che menziona valori come rispetto, lavoro di squadra, umiltà, sacrificio, ambizione.
Durante questa indimenticabile trasferta Marinelli e Cossettini hanno potuto assistere agli allenamenti di tutte le categorie agonistiche della cantera blaugrana: la mattina la squadra B e la Primavera; nelle sedute serali (dalle 19 alle 22) tutte le altre categorie agonistiche, compresi esordienti, allievi e formazioni femminili. Ciò che impressiona e che salta subito agli occhi e che dai bimbi di 8 anni alla prima squadra al Barça (ovviamente con differenti modalità d'intensità e spazi distinti) tutti allo stesso modo.
Quando al pomeriggio le sedute di allenamento del Barcellona non si tenevano, i due esploratori sono stati ospitati da Fran Navarro, responsabile generale dell'altra società di Barcellona, l'Espanyol.
Raccontano Massimo e Mauro: "Durante la nostra permanenza al Gamper abbiamo avuto la fortuna e l'onore di incontrare e conoscere Ariedo Braida, che ci ha raccontato del Barcellona e ha dimostrato parecchio interesse ed entusiasmo per l'incontro evidenziando e sottolineando anche l'importanza della friulanità. Nei giorni di sabato e domenica abbiamo assistito alle partite di campionato che vedevano coinvolte tutte le squadre blaugrana. E' stato evidente come dal bimbo più piccolo ad un campione planetario come Messi si cercasse di dare corpo in campo a un'unica filosofia di gioco. L'esperienza che abbiamo vissuto è stata estremamente importante per tecnici che, come i sottoscritti, amano il calcio unito ad un percorso di crescita morale del giovane calciatore; ed abbiamo soprattutto avuto l'ennesima conferma che il calcio senza miglioramento personale del singolo è solo un risultato numerico e che la simbiosi di queste due caratteristiche regala all'atleta un attaccamento alla maglia che rappresenta una risorsa per qualsiasi società sportiva". 

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