Il paesetto da 800 persone contro il capoluogo di provincia, una provincia da 250 mila teste. La società che, partita dalla Terza categoria, ha messo radici in Eccellenza, progredendo di anno in anno, contro una realtà che ha bazzicato spesso e volentieri in C, tra un fallimento e una rinascita. Insomma, il Lumignacco, il nostro Lumignacco, comincia l'avvicinamento al doppio confronto con l'Imperia, con gara d'andata in Liguria domenica 20 maggio e ritorno sette giorni dopo nel salotto di Lauzacco. 
E, intanto, subito va notato come l'impegno di una trasferta del genere sia, economicamente e non solo, tosto, eccessivamente tosto: tra corriera, soggiorno e quant'altro, la spesa è una spesona. Meglio sarebbe se la Lnd piazzasse al primo turno dei play-off squadre di regioni vicine. O si crede che le società abbiano a disposizione una zecca, una stamperia di soldi?
Ma torniamo al Lumignacco, che ha toccato con il campionato terminato ieri il punto più alto della sua parabola calcistica. I rossoblù del tandem Zanello-Gardellini (più tutti gli altri dirigenti, gente ammirevole per passione, generosità, slancio) sono al sesto anno di Eccellenza (ribalta conquista partendo dalla Terza come il Cjarlins Muzane): ebbene, la progressione appare impressionante. Si parte dal dodicesimo posto nel famoso campionato a 17 partecipanti congegnato per far posto alla Triestina, campionato terrificante che prevedeva 4 retrocessioni. La matricola rossoblù si salvò all'ultima giornata battendo il San Daniele. Sono seguiti nell'ordine i seguenti piazzamenti: 7°, 5°; 4°, 5° e adesso 2°. 
Un secondo posto accolto con soddisfazione anche se aggiunta a un filino di rammarico proprio perché la differenza con il Chions a lungo è stata molto ridotta. D'altro canto, aver respinto l'assalto del babau Torviscosa è stata impresa di rilievo innegabile. Nel girone di ritorno la formazione di Zanuttig è incappata in ben 6 sconfitte, tutte di misura, mettendo in mostra una certa mancanza di brillantezza e soffrendo per alcune assenze, a cominciare dai due mesi trascorsi (prima per la discussa squalifica, poi a causa di un mezzo infortunio) senza il carismatico medianone Mattielig. Gli udinesi, inoltre, si sono trovati in difficoltà in particolare nei match interni, contro squadre che a Lauzacco si rintanavano nella propria trequarti, per poi colpire di rimessa. 
Ma quello che è stato ormai è stato e il campionato rossoblù può definirsi complessivamente eccellente, tanto più mettendo nel conto l'aver proposto la difesa meno perforata della categoria (22 i gol subiti). 
Il Lumignacco, insomma, c'è e rappresenterà il calcio regionale negli spareggi per la serie D. Né va dimenticato il torneo di vertice disputato dalla Juniores di Lorenzo Berlasso, che ha chiuso il girone A dei regionali (quello tutto d'Eccellenza) al secondo posto e alle spalle della Manzanese che poi è risultata la vincitrice del titolo. 

Adesso la testa è già rivolta all'Imperia per un'avventura memorabile. I ragazzi di Zanuttig cercheranno di prepararla nel migliore dei modi: l'unico giocatore in forte dubbio è il "maratoneta" Miraglia, alle prese con un problema all'anca che ne rende complicato il recupero in tempi brevi. 
Intanto, chapeau a Zanello, Gardellini, Berini e a tutti i rossoblù, calciatori e collaboratori dal primo all'ultimo, per aver portato al vertice un sereno e laborioso paesetto di 800 anime, atteso dal cozzo con il capoluogo di provincia. Come Davide contro Golia. Prepariamo tutti insieme la fionda.

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