CICLISMO - Zoncolan, spettacolo per 100mila
Il Giro d’Italia sta per transitare in Friuli. Domani l’atteso arrivo sulla salita più dura d’Europa: prevista la solita, grande affluenza di pubblico. Domenica, invece, la Tolmezzo – Sappada. Aru e Froome devono uscire allo scoperto, ma la maglia rosa Yates promette il “colpaccio”
E’ il sesto capitolo di un bellissimo romanzo iniziato nel 2003. Il Giro d’Italia ritorna, a distanza di quattro anni - e per la sesta volta, la quinta dal versante di Ovaro - sul mitico, terribile Zoncolan: il “mostro”, la montagna che l’instancabile Enzo Cainero (l’uomo che rende possibili le missioni all’apparenza tutt’altro fattibili) ha fatto conoscere agli sportivi, non solo delle due ruote.
Domani, dunque, annotato il terzo successo di un polemico Elia Viviani (compagno di vita della friulana, anch’essa affermata ciclista, Elena Cecchini) la carovana partirà alle 11.50 da San Vito al Tagliamento, attraversando, tra le altre, San Daniele, Monte di Ragogna, Forgaria, Villa Santina, Avaglio, Paularo, il passo Duron, Sella Valcalda, Ravascletto, Ovaro e, infine, l’ascesa (10 chilometri al 12 per cento con un dislivello complessivo di 1200 metri e pendenze, in alcuni tratti, del 22 per cento…) al Monte Zoncolan: lassù, a quota 1750, sarà sistemato lo striscione del traguardo. In cima, dove si stanno ultimando i preparativi, allestendo strutture e tendoni, la zona era invasa – come documentano le foto scattate poche ore fa – da tantissimi appassionati e cicloamatori. Parecchi, in particolare, gli stranieri: sono state, infatti, registrate targhe di Repubblica Ceca, Austria, Germania e Slovenia. Domenica, invece (alle 12.15), la bandierina si abbasserà a Tolmezzo: con la fatica ancora annidata nelle gambe, i corridori scaleranno quattro passi (Mauria, Tre Croci, S. Antonio e l’inedito Costalissoio) arrivando a Sappada, “friulana” per la prima volta. Quella Sappada dove, nel 1987, si consumò il grande tradimento di Roche ai danni di Visentini. Inutile dire che la maglia rosa Yates cercherà di ampliare il proprio margine di vantaggio in classifica generale (attualmente attestato a 47 secondi) sul dominatore della passata edizione, Domoulin e su Pinot (terzo a 1’04”): in vista della prossima crono e, soprattutto, delle decisive salite della settimana conclusiva. I tifosi italiani si attendono, invece, un guizzo di Aru mentre Froome, prima o poi, dovrà uscire allo scoperto. Comunque vada sarà un grande spettacolo. Per centomila o giu di li: e che Giove Pluvio (Cainero ha una consolidata tradizione meteo a favore) sia clemente. (rozan)
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