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Edizione provinciale di Trieste


SAN LUIGI - Sandrin: abbiamo lasciato il segno

Intervista al tecnico della seniores biancoverde, che si è aggiudicata coppa Italia e supercoppa. E stasera al Tognon di Fontanafredda affronterà nella "notte delle stelle" la Rappresentativa Juniores. Sandrin: "Con questi giovani il club di patron Peruzzo può guardare con fiducia al futuro. Spero di essermi guadagnato la riconferma, qui si sta davvero bene. Peccato essere usciti così nella fase nazionale di Coppa contro la squadra che poi ha sollevato il trofeo"


Luigino "Gigi" Sandrin, allenatore della prima squadra del San Luigi, è chiaramente orgoglioso di quanto fatto dai suoi ragazzi in questa annata volgente al termine. Ecco le sue dichiarazioni a ruota libera.

“E' una stagione incredibile, che finirà con la partita dimostrativa di Fontanafredda contro la rappresentativa regionale Juniores campione di Italia. Per tutti sarà una festa e si affronteranno due squadre omogenee. Proveremo qualche allievo, che si è già messo in mostra fin qua. Saremo contenti pure di giocare contro i nostri Caramelli e Cottiga, che hanno avuto un ruolo importante al torneo delle regioni, mentre non ci sarà Carlevaris – altrettanto in luce – per un impegno personale”.

E più in generale: “L'aver vinto la coppa Italia a Gemona è stato un culmine o quasi. La squadra ha capito le sue potenzialità e che non si doveva porre limiti. Poi sabato scorso è stata la classica ciliegina sulla torta. Onestamente abbiamo vinto la partita con fortuna e per merito del portiere Furlan. In ogni caso le finali vanno vinte e non giocate... E' un'enorme soddisfazione aver regalato questi due trofei alla società. A Gemona avevamo vinto davanti a un incredibile muro di nostri bambini del vivaio in festa; al Rocco c'era qualche presenza in meno, ma è stato ugualmente bello condividere questa gioia con i nostri tifosi, che ci hanno comunque seguito numerosi e con passione. Ci resterà sempre il ricordo di aver vinto questa supercoppa allo stadio Rocco perchè è una cosa, che non succede normalmente. Devo ringraziare il presidente Peruzzo e il direttore sportivo Cespa per avermi ingaggiato come allenatore. Un anno fa attraversavo un momento non dei migliori per la retrocessione del Vesna e mi hanno dato la possibilità di entrare in questa famiglia. Ringrazio tutti per essermi stato vicino in questo percorso e tra di loro sicuramente i preziosi dirigenti Cottiga, Dolsi e Lamari, che mi hanno supportato e sopportato. Il segreto sta nell'unità della società e in un gruppo molto forte, che se si sta costruendo la mentalità vincente... ha già dimostrato di avere fame. E per questo la stagione è diventata esaltante. Tutti avevano pronosticato un nostro calo dopo aver vinto la coppa in gennaio e invece siamo stati la squadra ad aver fatto più punti con il Torviscosa nel corso del girone di ritorno”.

Sandrin fa pure una confessione. “Il mio rammarico è lo stesso avuto con il Vesna contro la Sanremese e cioè alla coppa nazionale. Siamo usciti per mano della squadra vincitrice, contro cui però abbiamo fatto benissimo in Alto Adige. Avremmo meritato di più così come abbiamo fatto vedere carattere in casa in un contesto meteo molto difficile (bora a più di cento km/h e pioggia, ndr). Abbiamo disputato due belle partite, avremmo meritato di più e mi sarebbe proprio piaciuto fare un turno in più nel tabellone nazionale. In ogni caso resta il fatto che abbiamo fatto un gran campionato e che a lungo siamo stati terzi o quarti. In più abbiamo vinto appunto una supercoppa al Rocco grazie al percorso fatto in coppa. E tutti si ricorderanno quanto fatto dal San Luigi”.

Un piccolo rammarico, sotto sotto, c'è per un affamato Sandrin relativamente all'Eccellenza. “Avremmo voluto fare il record dei 52 punti e chiudere bene il campionato. Non ci siamo riusciti e perciò il record dei 52 punti sarà l'obiettivo del prossimo anno. Onestamente in tutti i miei campionati c'è un calo fisiologico di tre – quattro partite e dopo Chions abbiamo avuto un momento di flessione, anche perchè il Torviscosa aveva vinto con il Brian. Avevamo anche messo nel mirino il secondo posto, ma è andata così e bisogna fare i complimenti al Lignano per averci creduto fino alla fine e averci superato. Abbiamo vinto la partita con il Cordenons in modo rocambolesco, poi abbiamo perso una per una mezza distrazione di Furlan, che però è stato super nella supercoppa e quindi tutto si compensa come sempre. Arrivare secondi, terzi, quarti o quinti non avrebbe cambiato nulla perchè siamo orgogliosi di poter dire di aver vinto due trofei importanti pur avendo avuto qualche problema fisico. E abbiamo dimostrato quale sarà il nostro futuro, cioè l'inserimento dei giovani. L'ultimo è stato il 2001 Miccoli contro il Chions. Però la base del vivaio è solida e quindi il club può essere decisamente ottimista. E' pure una bella soddisfazione aver dato un segnale del genere ai nostri bimbi e cioè hanno visto Giovannini e tutti gli altri ragazzi della prima squadra vincere qualcosa. Per loro sarà uno stimolo nel percorso di crescita nell'ambito del settore giovanile. Non pensavo proprio di vincere un'altra coppa dopo averne presa una a Gemona davanti al nostro popolo festante. Ho ancora i brividi, ma sono anche concentrato sull'ultimo impegno perchè noi abbiamo ancora degli impegni da rispettare sul campo mentre gli altri sono già in vacanza...”.

E.... “Non so se mi confermeranno sulla panchina, spero di essermela guadagnata, ma nella vita non si sa mai e per fare le cose bisogna essere sempre in due. La prossima settimana ci troveremo davanti a un prosecchino e ne parleremo. A prescindere da Sandrin – però –, il futuro del San Luigi è segnato e vivrà sui giovanissimi, che saliranno dal settorre giovanile. Perciò sarà un cammino solido. Se poi mi sarà concesso di poter restare ancora per un poco di tempo a San Luigi, ne sarò ben lieto perchè mi trovo molto bene. Prima, dall'esterno, ne avevo sentito parlare bene; ora ho toccato con mano quanto di buono c'è. In fin dei conti ho accettato perchè le iniziali uguali sono state un segno del destino: SL simboleggiano San Luigi e Sandrin Luigino... E un domani chissà che non si creino pure i presupposti per il San Luigi per mirare a qualcosa in più”.

La chiosa finale arriva dal sangue rossalabardato, che comunque scorre ancora nel suo sangue (e pazienza se la Triestina non è amata da tutti i club giuliani). “Faccio i migliori auguri all'Unione per il suo cammino nell'anno, che porta al suo centenario – afferma mister Sandrin -. La base sembra ora solida grazie al lavoro di Biasin e Milanese. Personalmente sognavo un giorno di vincere qualcosa al Rocco. Non so se avrò mai la possibilità di farlo anche con la Triestina, non sarà facile, ma intanto l'ho fatto con il San Luigi ed è una gioia enorme”.

Massimo Laudani

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  Scritto da La Redazione il 18/05/2018
 

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