Un 20 maggio che rimarrà scalfito per sempre nella mente dei dirigenti, dei giocatori e dei tifosi del Fiume Veneto. Con una rete di Daniel Paciulli  poco dopo la mezz’ora di gioco della ripresa, i neroverdi superano la Sanvitese e approdano per la prima volta nella loro storia in Eccellenza. Al fischio finale  in un Comunale vestito a festa per celebrare Alessandro Giavon e i suoi ragazzi è partito un terzo tempo all’insegna di canti, balli e gli immancabili gavettoni all’indirizzo di atleti, dirigenti e appassionati, assiepati ad un chiosco intento a spillare litri e litri di birra. Pacche sulle spalle ai vincitori e ai vinti, che nonostante la cocente delusione, non hanno fatto mancare la loro presenza. Arcaba, da leader vero, è stato il primo a voler commentare la gara in casa Sanvitese: “Peccato, una gara persa per un errore di un ragazzo (Boscariol) tra i migliori di tutta la stagione. L’ho visto andar via affranto e deluso, ma sono cose che possono accadere. Mi sarebbe piaciuto prolungare la gara ai supplementari, perché li ho visti al limite, magari con la nostra freschezza avremmo potuto fare il colpo. Accettiamo e faccio i complimenti a loro".
Delusione scritta in volto anche per Max Rossi.
“Difficile commentare la partita, che abbiamo perso senza rischiare praticamente mai. Nel primo tempo abbiamo giocato meglio noi, fallendo un gol clamoroso con Rinaldi e se non ci avessero annullato un gol regolare, la dinamica avrebbe girato a nostro favore. Nella ripresa il Fiume ha guadagnato campo con l’entrata di Alberti, creandoci qualche apprensione nei primi dieci minuti, in occasione di due ripartenze di Paciulli. Una seconda parte di gara dominata dal tatticismo. Purtroppo un infortunio tra il nostro portiere e Sotgia, scontratisi per liberare il pallone, ha concesso a Paciulli di segnare a porta vuota. Comunque al di là dell’esito negativo, sono super contento dei ragazzi e del percorso che avevamo in mente di fare. Siamo arrivati dove volevamo, ci è mancato l’ultimo appello, ma il calcio è anche questo".
Euforia contenuta quella del direttore generale fiumano Davide Sellan: “ E’ stato un percorso intrapreso due anni fa con parsimonia inserendo ogni anno un tassello e facendo crescere i nostri ragazzi. Oggi coroniamo un sogno. Una gara tesa, la  posta in palio, era importante. Un plauso a Giavon e a tutti i ragazzi".
Non ha fatto mancare la propria presenza nemmeno il sindaco di Fiume Veneto, eletto da poco nella persona di Jessica Canton, giovane e partecipe in prima persona della festa neroverde. “Una gioia poter festeggiare a pochi giorni dalla mia elezione la promozione della squadra. Un plauso ai dirigenti, al tecnico e ai giocatori per il traguardo raggiunto, che consente alla comunità di salire nella nobiltà del calcio regionale. Saremo vicini alle necessità della squadra, non solo con la presenza fisica, ma con una tangibile collaborazione, che deve essere gestita anche per l’impegno nel sociale che da sempre i colori neroverdi hanno dimostrato di portare avanti."
Non ha seguito la gara dal vivo per limitare di vivere emozioni troppo forti Ivo Crestan, decano dei dirigenti fiumani, catapultatosi nella mischia a festeggiamenti iniziati: “Tra una cosa e l’altra sono 50 anni che sono vicino a questa squadra. Oggi vivo un giorno speciale per una promozione storica. Ho preferito affrontare i 90’ lontano dal campo per non dare al cuore la possibilità di impazzire. E’ stata durissima, perché la testa era qui, vicino a Sellan, al presidente Spagnol, al mister e a tutti i ragazzi. Ora da domani pensiamo al prepararci per la nuova stagione. In Eccellenza bisogna fare le cose con grande attenzione. Non vogliamo fare la comparsa”.
In sottofondo si sentono le voci festanti dei giocatori, saliti tutti assieme nel cassone di un camion, per fare il giro del paese e del circondario per far sapere a tutti, che loro sono arrivati nell’olimpo del calcio regionale. Onore alla Sanvitese, degna rivale, ai suoi splendidi tifosi sempre pronti ad incitarli e spronarli, ma oggi la festa veste i colori neroverdi.

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