SERIE A - Udinese, l'incubo è finito
Battuto il Bologna (segna Fofana) in una gara senza storia, i bianconeri si salvano approdando a quota 40. Con la sconfitta del Crotone a Napoli, però, avrebbero anche potuto perdere. Il prossimo sarà, dunque, il campionato consecutivo numero 24 nella massima categoria. Ma, dopo una stagione di sofferenza pura, la lezione sarà servita?
UDINESE – BOLOGNA 1 - 0
Gol: 30pt Fofana
UDINESE: Bizzarri, Stryger Larsen, Danilo, Nuytinck, Samir, Fofana, Barak (28st Widmer), Hallfredsson (43st Pezzella), Jankto, De Paul, Lasagna (25st Perica). Allenatore: Tudor. A disposizione: Scuffet, Borsellini, Adnan, Ingelsson, Maxi Lopez, Pontisso, Zampano.
BOLOGNA: Da Costa, Torosidis, Romagnoli, De Maio, Masina, Poli, (40st Di Francesco) Crisetig, Dzemaili, Orsolini (40pt Krejci), Verdi, Avenatti (16st Falletti). Allenatore: Donadoni. A disposizione: Krafth, Brignani, Donsah, Keita, Michael, Nagy, Ravaglia, Santurro.
ARBITRO: Gavillucci di Latina. Assistenti: De Meo e Crispo. Quarto uomo: Marinelli. Var: Doveri. Avar: Tolfo.
AMMONITI: Torosidis, Verdi
NOTE: cielo soleggiato a tratti, terreno in buone condizioni, spettatori 20mila. Angoli: 10 – 2 per l’Udinese. Recupero: 2’ + 4’.
UDINE - E’ andata come doveva andare. L’Udinese batte un Bologna da tempo in vacanza (5 ko nelle ultime sei giornate, Donadoni e una lunga lista di giocatori in uscita), lo scavalca in classifica e, approdando ad una “falsa” e immeritata quota 40, archivia con la salvezza uno dei campionati più tristi della sua storia recente (12 sconfitte fila e tre allenatori al capezzale). Ma non sarebbe stato necessario: alla luce dell’esito della gara di Napoli, (dove il Crotone, battuto, non si schioda da zona 35, scivolando in serie B), infatti, Danilo e company avrebbero anche potuto permettersi l’ennesimo flop. In ogni caso, il prossimo sarà il campionato consecutivo numero 24 nella massima categoria dal 1995 ad oggi.
Alle sei della sera non c’è - come pomposamente annunciato – il sold out: nonostante l’emergenza, evidentemente, parecchi tifosi, indotti allo sfinimento della propria passione, hanno preferito altri svaghi.
L’Udinese vuole subito togliersi di dosso la polvere. Al 5’ Jankto dimostra, però, di dover lavorare parecchio in estate sull’uso del piede destro: il servizio di Hallfredsson meriterebbe, infatti, una destinazione migliore della curva alle spalle di Da Costa. Al 18’ l’Udinese potrebbe passare ma, dopo un tentennamento di Fofana, che ritarda il servizio a De Paul, la palla perviene a Stryger, il quale scheggia la traversa. Da un tiro murato di Fofana, il Bologna riparte rapidamente: su Verdi, rimedia Danilo. Al 26’ nuovo tentativo friulano: De Paul conclude, Da Costa smanaccia in angolo. Sugli sviluppi, è da censurare la conclusione di Fofana. Ma alla mezzora, finalmente, il franco - ivoriano sfrutta un assist di Barak, fulminando Da Costa con un rasoterra. Il raddoppio di Lasagna (minuto 35) viene invece cancellato dell’assistente: il fuorigioco – ravvisato sul tap in susseguente alla respinta di Da Costa, dopo la conclusione del tracimante Stryger - c’è tutto. E il Bologna ? L’unico scossone rossoblu (neanche uno misero tiro in porta in 47 minuti…) è il cambio obbligato di Donadoni al 40’: l’infortunato Orsolini lascia il posto a Krejci.
Si riparte e l’Udinese vuole chiuderla subito. Al 3’ una percussione di Hallfredsson innesca Lasagna: sulla respinta di Da Costa si avventa Barak, ma il portiere dice ancora di no. Al 16’ segnali di vita da parte di Bologna: azione veemente e il neo entrato Falletti (esce l’impalpabile Avenatti) spreca una buona opportunità, calciando sul fondo. E al 20’ l’atteso Verdi – seguito, pare, da un osservatore del neo ct azzurro Mancini - da cinque metri, senza opposizione, alza ignobilmente al cielo di destro. Due minuti dopo, invece, il dialogo Hallfredsson - Lasagna arma il “rimorchio” De Paul: destro ciclonico e palo interno. Al 23’ la prima parata di Bizzarri, che neutralizza senza timori un tiro di Falletti. Al minuto 25’ un diluvio di applausi saluta l’uscita di Lasagna: entra Perica. Tocca poi a Widmer sostituire Barak: Tudor passa cosi al 4 - 3 - 3. Al 32’ Bizzarri deve addirittura sdraiarsi per vanificare una “botta” di Verdi. Mentre sugli spalti su comincia a festeggiare, Krejci chiama nuovamente all’intervento il portiere argentino. E ancora il “vecchio” Albano, prima del fischio finale, sigilla il successo, togliendo dalla gola di Falletti l’urlo del gol. Con l’ingresso di Pezzella (per l’acciaccato Hallfredsson) l’Udinese finisce a cinque dietro: come un’antica provinciale. Che comunque, anche il prossimo anno, sarà ai blocchi della serie A. Ma, senza inversioni di tendenza, nuove strategie e qualche investimento, tra 12 mesi la B potrebbe diventare davvero realtà. La lezione sarà servita?
Roberto Zanitti
Le foto a cura di Pino Nonino
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