La Maranese torna in Prima categoria. E lo fa al termine di una stagione memorabile, chiusa senza sconfitte in campionato, e con un primato conquistato senza se e senza ma. 
E' il momento dei bilanci anche il laguna e il ds Massimiliano Raddi tira le somme di un quadriennio che ha riportato il auge lo storico club: "Siamo rinati, e con l'ottenimento di questa seconda promozione possiamo ben dire di aver chiuso un ciclo, completato un percorso pieno di soddisfazioni e di momenti importanti. Quando siamo ripartiti numerose erano le incognite, ma anche la voglia di far bene era tanta, di tornare a buoni livelli. Ci siamo riusciti tutti insieme trovando per strada persone di valore. A cominciare da Giorgio Zanutta, che accettò di scendere in Terza categoria. E lo stesso vale per un Daniele Cecotti. A tutti quelli che in questi anni ci hanno dato una mano diciamo grazie dal profondo del cuore. Quello raggiunto in questa stagione è insieme un punto d'arrivo e di partenza". 
Sì, perché a Marano sono consapevoli che la Prima categoria è palcoscenico impegnativo, che non si può affrontare alla leggera: "Arriveremo in Prima in punta di piedi, da matricola, fidandoci del gruppo che si è cementato, irrobustito da alcuni innesti di qualità - spiega Raddi -. Penso a 4-5 elementi che dovrebbero permetterci una navigazione serena". 
E' stato già confermato lo staff tecnico: al timone della squadra ci sarà per il terzo anno di fila un Ermanno Sinigaglia che ha dimostrato capacità di rilievo; ad aiutarlo il fido vice Miriano Grop e il preparatore dei portieri Daniele Candotti. 
Qualche giocatore, invece, ha manifestato l'idea di gettare la spugna o di trasferirsi altrove. In primis il totem Daniele Cecotti, che durante l'ultimo campionato ha quasi sempre indossato la fascia da capitano: "Daniele non resta, ci siamo salutati con affetto e stima; la Maranese gli è immensamente grata, il suo contributo è stato fondamentale sotto tanti punti di vista per l'esperienza, la personalità, la cultura del lavoro che ha trasmesso alla squadra".
Massimiliano Raddi ritorna indietro alla delusione patita nel finale dello scorso campionato, che per mesi e mesi sembrava dover sbocciare in una primavera di vittorie e soddisfazioni: "Il colpo si era fatto sentire, ma il giorno dopo la sconfitta fatale mi chiamò Simone Motta, chiedendomi cosa avevamo combinato per finire al tappeto. Mi è scattata la molla, ci siamo messi subito al lavoro per costruire un gruppo in grado di vincere il campionato. E tutto è andato bene, per merito dello staff tecnico e dei ragazzi, preziosi dal primo all'ultimo".   
Ha parole speciali, Raddi, in particolare per Marco Pavan, alle prese con un'annata condizionata da seri problemi a una caviglia: "Marco ha tribolato, sofferto, stretto i denti e dato comunque il suo contributo. Per noi resta il simbolo della Maranese, una vera bandiera. Una cosa è sicura: lo aspetteremo, gli saremo vicini, e confidiamo possa superare i problemi fisici. Intanto, grazie Marco per quello che ci hai dato anche in questo finale di stagione". 

Tra poco inizierà il toto-gironi e la composizione dei 3 in cui si articola la Prima categoria è sempre faccenda complicata. La Maranese dove vorrebbe finire? "Sicuramente nel girone C, che è a noi più affine. Sarà bello ritrovare il derby con l'Aquileia, Gradese e Ruda, e poi Staranzano, Ufm e via elencando. Sangiorgina e Pertegada? Staremo a vedere se ci saranno anche loro nello stesso girone, oppure no". 

Poco ma sicuro, la Maranese è tornata protagonista. 

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