Come sta la Triestina? E' ufficialmente in stand-by, ma il realtà l'amministratore unico Mauro Milanese ha sempre il telefono caldo ed è spesso viaggiante. E lo stesso ex terzino sinistro professionista afferma: “Non so come sia venuto fuori il nome di Zeman, non ci ho mai parlato. Più di qualcuno mi ha detto di aver letto il suo nome sui siti specializzati, che io peraltro riesco a leggere poco causa molteplici impegni di lavoro, ma veramente non ho mai pensato a lui. L'unico contatto, che ho avuto, è stato con Massimo Pavanel. Abbiamo parlato, ma ci dobbiamo risentire perchè siamo stati entrambi alle prese con varie cose. Lui ad esempio è tornato ad Arezzo a ritirare un premio. Lui è un figlio adottivo di Trieste e mi stuzzica l'idea, che possa diventare profeta in patria. Vedremo, devo anche rendere conto a mio cugino Mario, a cui – per quanto sia un mio familiare – mi secca sempre chiedere soldi ma d'altro canto è un qualcosa che devo fare. Tra l'altro mi sarebbe proprio piaciuto riuscire a qualificarci ai play-off e non perchè puntavamo a vincerli, ma per dare una soddisfazione proprio a Mario per il suo contributo importante. Sono contento almeno, che la stagione con il Melbourne Victory gli sia andata bene anche perchè così potrà sfondare la quota dei trentamila abbonamenti dopo averne fatti 29.800 circa in quest'ultimo campionato”.

Altri allenatori? “A me piace un atteggiamento aggressivo, che porti la squadra a essere sempre propositiva sia con le prime sia con le ultime. Questo comporterebbe una mentalità diversa e una crescita maggiore, ma in ogni caso pure noi siamo riusciti a fare dei passi avanti rispetto all'arrivo da matricola in serie C”.

E anche un invito particolare: “Visto che a dicembre noi festeggeremo i 100 anni e quest'anno ci saranno anche i 50 anni della Pallamano Trieste, che ha vinto tanti scudetti sia con la prima squadra sia con le giovanili e che da ragazzino vedevo come una corazzata, mi piacerebbe che si tornasse a proporre la serata di beneficenza in cui noi, la pallamano e l'Alma Pallacanestro Trieste si sfidassero, cimentandosi nelle discipline di appartenenza altrui. Sarebbe una cosa simpatica e ne parleremo. E mi piacerebbe agevolare gli appassionati di sport, portandoli a vedere più sport come facevo io da giovane in modo da fare aggregazione e portare in alto il nome di Trieste. Perciò mi piacerebbe trovare delle intese su biglietti e abbonamenti con noi, il basket, la pallamano e la pallanuoto”.

Ma anche un pensiero per il vivaio? “Quando sono arrivato, c'erano solo gli juniores, che stavano tra l'altro scappando. Ora abbiamo 19 squadre e perciò è il segnale che ci teniamo. Abbiamo una ventina di affiliate e almeno una volta al mese ci troviamo con loro per fare il punto della situazione e capire dove migliorare. Perciò stiamo procedendo con il lavoro. Non è facile programmare la stagione con tutte queste squadre, anche perchè come noto non abbiamo una struttura nostra a livello di campi. Quindi ne dobbiamo trovare tanti per coprire tutte le esigenze delle nostre squadre, investendo risorse per affittare i campi che costano 20 – 30 – 50 euro a giorno. Stiamo lavorando da tempo per cercare una soluzione dopo aver risolto la questione del convitto e stiamo portando avanti il progetto per la riqualificazione del campo di Ponziana, rione in cui vorremmo affiancare un campo a sette all'attuale campo abbandonato a undici e lo vorremmo fare nell'area del parcheggio con risistemazione di quest'ultimo. Un'area interessante, essendoci vicino il centro commerciale Torri di Europa. Se non riusciremo ad ottenere questo centro nell'anno del centenario, non lo otterremo più... In regione ci sono tantissime società, ma solo tre sono professioniste e sono Udinese, Pordenone e Triestina. Noi siamo l'unica di queste tre a non avere un centro sportivo nostro ed è un handicap. Quando contattiamo un giocatore nella fase del mercato, questi vuole sapere giustamente la nostra situazione e quando viene a conoscenza che non abbiamo campi, questo ci fa perdere punti ai suoi occhi. Abbiamo già programmato il ritiro e abbiamo fissato l'amichevole di prestigio con la Lazio, che ci ha anticipato vorrebbe anticipare dal 25 al 24 luglio. Ma passare da 28 allenamenti sull'erba bagnata a quelli sul sintetico incandescente sarà un problema e comporterà ad esempio l'avere le vesciche ai piedi. Speriamo perciò di risolvere il problema”. Una dritta sul Nereo Rocco: “Vorrei riuscire ad ottenere dal Comune l'autorizzazione ad aprire metà gradinata – senza grate protettive - in modo da avere un bel colpo d'occhio di presenze anche da quel lato e non solo in curva. E' una questione anche di immagine e marketing legata pure alle foto e che vale altresì per la serie A”.

La base di partenza? “Pizzul, Codromaz, Boccanera e Libutti hanno fatto esperienza e ci torneranno utili ancora di più la prossima stagione. Sarebbe bello riuscire a tenere Acquadro, che è un '96 e perciò sarà ancora un under. Poi abbiamo i '95 sotto contratto e se si continua sempre a cambiare, non raggiungeremo mai l'amalgama. Quindi dobbiamo pensare di mantenere una base. Ancora un anno di contratto ce l'hanno Bariti e Arma, mentre Mensah ne ha altri due. Poi abbiamo anche Lambrughi, Petrella e Coletti”.

Le critiche ad Arma? “Non vedo perchè si debba giocare per uno solo e che questi segni tanto. Parlerò di Arma con il nuovo allenatore, ma – oltre alle sue reti -, mi piacerebbe avere di nuovo come quest'anno tanti giocatori, che vanno in gol. E allora puntiamo alla riconferma di chi abbiamo già e di affiancare degli elementi sia sulle fasce sia a centrocampo. Ho bloccato poi un under, che si chiama Procaccio e ha segnato 14 reti con il Borgo Sesia".

E quanto ancora all'allenatore, mi piacerebbe fare un biennale al tecnico che avremo, in modo da farlo lavorare con tranquillità”.   

Massimo Laudani

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