Sono quattro le società in trepida attesa di sapere dove giocherà il Lumignacco la prossima stagione, in Eccellenza o in Serie D. Saranno decisivi i prossimi 180 minuti (o 210 nell’ipotesi di supplementari al ritorno) nella doppia sfida con i bresciani del Calvina. Per conoscere vizi e virtù di questa formazione abbiamo interpellato l'inviato  di Venetogol, Flavio Cipriani.

“Ho seguito il Calvina, domenica scorsa ad Istrana e pure sette giorni prima a Calvisano. Opta per un modulo 4-4-2 tradizionale, ha un portierone di grande esperienza, di riflessi rapidi che, in sostanza è l’uomo in più di questa formazione: mi riferisco a Francesco Micheletti, classe '85. Quando la difesa va in difficoltà, questo estremo difensore ci mette sempre una pezza. La squadra gioca bene palla a terra, Moreschi il play basso detta i tempi, apre il gioco, chiama i compagni, è l’uomo cardine e si posiziona davanti ai due centrali Chiari e Salvi, mentre i due esterni sono i fuoriquota Gentili e Giannandrea. Un altro giovane interessante è l’esterno Crescini".

Domenica, a Corno di Rosazzo, cambieranno modulo o rimaranno fedeli al 4-4-2?
“In trasferta il Calvina gioca con due uomini offensivi e un trequartista abile a fare anche il quarto di centrocampo. Zambelli è un esterno d’attacco e mister Ennio Beccalossi lo impiega solitamente dal centrosinistra in modo tale da sostenere Triglia e lasciar spazio a Seimani, rientrato domenica dal turno di squalifica. E’ un squadra che gioca prevalentemente sul centro sinistra, lasciando sulla destra la possibilità a Crescini di affondare e portarsi al cross. I bresciani  non eccellono  sulle palle alte, anche se talvolta l’inserimento da dietro di Zambelli crea pericoli essendo, come Seimani, di buona statura. Prediligono tanto il gioco palla a terra filtrante, sfruttando sponde e inserimenti sui lati: un gioco piacevole a vedersi, seppur in questo momento un po’ sterile".

Le dimensioni ridotte del campo di Calvisano potranno condizionare la sfida di ritorno.
“In casa dei bresciani l’Istrana ha interpretato alla perfezione la gara, con la giusta aggressività dalla trequarti in su, non dando la possibilità al Calvina di giocare il pallone ad ampio raggio come invece accaduto all’andata in veneto. I bresciani hanno faticato pur mantenendo un buon possesso palla, sono stati costretti a portarsi al tiro con soluzioni dalla lunga e media distanza e qualche cross nelle concitate fasi finali quando i trevigiani sentivano già il profumo dello 0-0. E’ un terreno sintetico, la palla si muove velocissima negli spazi stretti e se non si possiede una  discreta padronanza di un palleggio tutto diventa molto difficile.Perchè dall’altra parte c’è un Moreschi dotato di buona fisicità, agile di gambe e abile con entrambi i piedi.”

E il Lumignacco?
“Non l’ho visto giocare, conosco gran parte dei giocatori leggendo le formazioni e dovrebbe approfittare già all’andata  per poter mettere i sigilli su questa finale. Sfruttando le ripartenze, visto che dietro il Calvina non è irresistibile e soffre sugli  esterni: gli udinesi, potrebbero, quindi, sfruttare con Acampora gli spazi aperti. Inoltre con Della Bianca e Colja mister Zanuttig ha gli uomini adatti per giocare sulle palle alte. Su queste il Calvina soffre: domenica ha subito un gol di nuca di Zanatta e ogni tanto perde  l’organizzazione tattica nelle marcature. Nel gioco aereo il Lumignacco potrebbe trovare gli spiragli per colpire e andare molto più tranquillo a Calvisano”.

Alcune immagini dello stadio del Calvina. Tribunetta di 300 posti, metratura ridotta, 100x50 in sintetico. Qui sotto il cronometro stile rugby, il mister Ennio Beccalossi e due immagini della squadra bresciana.

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