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Edizione provinciale di Udine


UDINESE - Triennale per Velazquez: durerà?

Presentazione in sordina per il nuovo tecnico. “Grazie per la fiducia, ci metterò passione. Il mio calcio? Non solo possesso palla, si può arrivare in attacco anche con due passaggi. I tifosi? Importanti, dovranno essere orgogliosi della loro squadra”. Collavino: “Lo seguivamo da mesi, il calcio spagnolo e quello portoghese stanno facendo scuola in Europa”

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Più che una presentazione pare una smobilitazione. Gino Pozzo c’è, sbuca dal suo ufficio in sede ma si guarda bene dall’affrontare i media (devono procurargli l’orticaria…) e il ds Gerolin è ormai destituito: ad introdurre il nuovo tecnico dell’Udinese, Julio Velazquez, c’è dunque soltanto il dg Collavino. Quanto alla traduttrice, meglio stendere un velo pietoso: risposte di un paio di minuti condensate (ripetendo più o meno gli stessi concetti) in una manciata di secondi. Mah…

“Ringrazio la proprietà dell’Udinese per essere stato coinvolto nel nuovo progetto – ha esordito l’ex mister dell’Alcorcon - sia io che io mio staff affronteremo questa sfida con tanta passione per il futuro”.

I motivi alla base della sua scelta?

 “La serie A una è delle migliori leghe del mondo, l’Udinese ha una storia incredibile e la famiglia Pozzo mi ha subito dimostrato un livello di fiducia elevato. Mi ha spiegato il progetto, le idee, la filosofia, che cosa pretende nel medio periodo”.

Difficile coniugarelo spettacolo all’esigenza del risultato.
“Il calcio italiano è di alto rendimento. La nostra intenzione è di avere una squadra protagonista“.

Le sue attese personali?
“Dobbiamo lavorare tutti insieme, uniti, sia nel breve che nel medio termine. E riuscire ad avere dei risultati”

Novità per quanto riguarda la rosa?
“Ho visto tutte le partite della stagione passata. Il potenziale è interessante: conosco i giocatori, sia individualmente che nell’insieme. Dobbiamo sviluppare ogni personalità e potenzialità: avere un gruppo versatile. Solo cosi riusciremo ad ottenere risultati immediati e migliorare i singoli”.

Ci sono in vista possibili rinforzi?
“Il mercato e le situazioni sono sempre dinamiche. In più, in mezzo, c’è anche il Mondiale. Avremo un dialogo intenso tra noi e la società, lo scouting: ci sono tante cose da considerare. Qualcosa si può cambiare, non è ancora il momento per fare annunci”.

Il modulo?
“Al di là di quello, bisognerà mettere insieme sia l’idea di gioco che le qualità dei giocatori. Cercheremo di proporre un calcio protagonista, di rimanerei l più possibile nella metà campo degli altri“.

Lo sa che i suoi ultimi predecessori sono finiti male?
“Si, ne sono consapevole, ma ho mentalità positiva e ottimista. E’ giusto guardare al passato, però solo per imparare. Siamo una società con grandi chances, dobbiamo sfruttarle”.

I tifosi sono piuttosto perplessi….
“Rispetto tutte le opinioni. Non prometto nulla, solo un lavoroeffettuato con massima professionalità e rigore. I tifosi sono importanti, dovranno essere orgogliosi della propria squadra: per questo lavoreremo con impegno, ordine e organizzazione”.

Ha seguito la serie A?
“Certo: ero in trattativa con l’Udinese da nove mesi. Ci sono diversi modi di stare in campo, diverse culture. Quello che conta è l’ equilibrio”.

Storicamente, in Italia si predilige la tattica.
“Personalmente, non concepiscoil calcio solo come possesso. E comunque, è possibile arrivare dall’altra parte anche con due passaggi. Dipenderà dai momenti delle gare: se servirà, dovremo tenere palla, in altre occasioni attaccheremo”

Allenerà un gruppo multietnico.
“Siamo in un pianeta globalizzato: ciò che conta è la coesione. Che si parli di italiani, spagnoli, sloveni o paraguagi: tutti devono sentirsi importanti e parte di un gruppo unico”


LA SOCIETA’
. “Siamo arrivati alla presentazione di un nuovo corso, vogliamo archiviare definitivamente la stagione scorsa – ha sottolineato il dg Franco Collavino -, gli obbiettivi sono quelli del lungo periodo e la scelta di Velazquez va nella direzione della tradizione dell’Udinese. Quella di scegliere allenatori giovani non noti, che hanno portato innovazioni e buoncalcio. Nelle ultime stagioni, invece, sono state effettuate scelte conservative, non coerenti con la storia degli ultimi venti anni. Il calcio spagnolo e quello portoghese sono innovativi, d’avanguardia, fanno scuola non solo nei rispettivi paesi, ma in tutta Europa. Velazquez è la persona giusta: per coniugare il desiderio di innovazione e il ritorno a buone performances. Per questo ha firmato un contratto di tre anni. Con lui lavoreranno altri tre professionisti: un allenatore in seconda, un preparatore atletico ed un analista. Al tempo stesso ringraziamo Igor Tudor e il suo vice Mark Iuliano:peril lavoroeffettuato nell’ultimo mese di campionato e per ave r raggiunto l’obbiettivo”.

In che modo l’Udinese ha individuato in Velazquez l’uomo della rinascita?
“Lo seguivamo già dall’ estate scorsa. Il contratto è stato firmato ieri, appena risolti alcuni problemi”.

Il direttore sportivo risponde al nome di Pradè?
“Oggi siamo qui per il nuovo mister, per il resto vi chiediamo di attendere ancora qualche giorno”.

I tifosi paiono smarriti: un messaggio?
“Siamo consapevoli delle delusioni dell’ultimo periodo. Però, la settimana prima del match decisivo con il Bologna tutta la nostra tifoseria si è unita, riempiendo lo stadio (piccola bugia…). Dobbiamo ripartire da lì, attraverso la capacità di ricreare entusiasmo”.

Tudor aveva un contratto sino al 30 giugno 2019…
“Non vogliamo commentare il passato. Ci sono le scelte e poi il responso del campo. Ma, quando vengono a mancare le affinità tra società, squadra e allenatore, bisogna cambiare”.

LA NUOVA STAGIONE. Si comincia in sede: staff e giocatori opereranno sui terreni del “Bruseschi” dal 5 al 17 luglio. Il giorno successivo - e fino al 3 agosto - trasferimento a Sankt Veit an der Glan (in Carinzia), che già l’anno scorso ospitò la comitiva. Poi si torna a casa, per Coppa Italia e campionato (prima giornata nel week end tra 18 e 19 agosto).

 Roberto Zanitti    

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  Scritto da La Redazione il 08/06/2018
 

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