UDINESE - Ritorno alle origini: Pradé la garanzia
Insieme a Velazquez per ripartire dalle fondamenta
Una stagione difficile, anzi difficilissima. Al punto tale da temere il peggio e, una volta scampato il pericolo, il bisogno di tornare alle origini, come rivendicato dallo stesso Patron Pozzo al momento della presentazione del nome a sorpresa che sarà alla guida della nuova Udinese nella prossima stagione, Velazquez. Il tecnico più giovane della Serie A, nome totalmente a sorpresa, è un chiaro e forte segnale che la famiglia a capo della società friulana intende lanciare alla città, che tanto ha sofferto negli ultimi anni, dopo aver vissuto i precedenti venti in paradiso, fra straordinarie stagioni in Italia e partecipazioni europee, sino a toccare il sogno della Champions League.
Quella meravigliosa fabbrica di talenti sconosciuti e pagati una sciocchezza rispetto ai prezzi di rivendita si era un attimo stoppata nelle ultime tre annate, sebbene anche in questo arco di tempo non sono affatto mancati i giovani interessanti bianconeri. Da Scuffet a Samir, Jankto e Barak fino a Widmer e Fofana: giocatori praticamente sconosciuti oggi seguiti da alcuni dei principali club italiani, ma non solo. Sicuramente in grado di generare importanti plusvalenze, ma ad oggi mancano quei Sanchez di una volta, capaci di portare i friulani a lottare per la massima competizione per club e a generare introiti di decine e decine di milioni di euro.
Se si parla di movimenti di mercato, non si può non considerare il grosso cambiamento intercorso negli ultimi anni in Italia, soprattutto per quanto concerne la sessione invernale. Quando gennaio accoglieva in Italia gente come Seedorf, Shaqiri, a muoversi erano big della Serie A come Pandev e Ranocchia, per non parlare del Beckham bis al Milan. Oggi, in particolare nell’ultima sessione, il colpo principale è stato Lirola dal Sassuolo alla Juventus, per altro rimasto in prestito in Emilia
Infografica estratta da sports.bwin.it
Tutto ciò mentre nel frattempo in Premier si sono mossi gente come Alexis Sanchez, Aubameyang e Giroud. L’arrivo alla Dacia Arena di un dirigente dall’altissima esperienza, carisma e capacità come Pradè rappresenta una totale garanzia sportiva, tecnica ed economica per la famiglia Pozzo, in grado sicuramente di ridare all’Udinese quel bacino di talenti e giovani utili per rimettersi in pianta stabile nella parte sinistra della classifica italiana, magari nel giro di un paio di stagioni riuscendo a lottare per la qualificazione in Europa.
L’ultima stagione è stata quasi nefasta, tre allenatori, un esonero a due giornate dalla fine ed una salvezza maturata in extremis con Tudor, che pure aveva sofferto a Benevento, strappando appena un punto e mettendo a rischio la salvezza della storica società bianconera. La prossima stagione dovrà essere diversa, quella del rilancio e, parafrasando Pozzo, quella del “ritorno alle origini dell’Udinese”.
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