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Edizione provinciale di Pordenone


IL PERSONAGGIO - Clemente: "Rosso esagerato"

Il portierone del Vajont fa chiarezza sulla sua espulsione, seconda in carriera. “A quasi 39 anni non vado certo in giro a cercare problemi…L’area era piena di gente e ho sbracciato, seppur in maniera decisa. Ora mi auguro di non prendere più di una giornata. La mia nuova realtà ? Ambiente favoloso, compagni di categoria superiore: possiamo essere i guastafeste del campionato”



Uno segna di tacco, un’ altro finisce espulso. Un mercoledi da circoletto…rosso, il primo del mese di ottobre, per un paio di portieri friulani. Fa specie, però, che ad esser cacciato dal campo sia stato nientemeno che Raffaele Clemente, uno dei “totem” del ruolo, ora di stanza al Vajont. Certamente più famoso per interventi di natura tecnica che per eventuali atteggiamenti indisciplinati. Eppure, la sua gara di ritorno degli ottavi di Coppa contro il Camino è terminata prestissimo.

“Non è successo niente di grave, mi conoscete, la violenza non mi appartiene - spiega Clemente - è infatti la seconda espulsione della mia carriera. E poi, ho quasi 39 anni (a gennaio 2019, ndr), non vado certo in giro a creare problemi”.

Ma cosa è successo di cosi tanto grave?
“I nostri avversari stavano battendo un corner provando, probabilmente, uno schema e, nei pressi della linea, si era radunata almeno una quindicina di giocatori. Come accade di solito in queste situazioni c’era qualche scaramuccia ed io ho sbracciato, magari in maniera decisa, per poter intervenire, colpendo però un avversario. Ma non certo per procurare danno, semplicemente allo scopo di trovare uno spazio in quella foresta di corpi”.

Però l’arbitro ha estratto il cartellino più brutto.
“Non sono nemmeno rimasto a discutere, guadagnando subito lo spogliatoio. Mi auguro soltanto che il Giudice Sportivo non esageri: spero in una giornata. In modo di poter disputare la gara di ritorno dei quarti di finale contro il Primorje”.

Anche in dieci avete, comunque, passato il turno.
“Nonostante vincessimo 1 - 0, era soltanto il 25’ del primo tempo. Sono perciò particolarmente contento per il mio vice Alessandro Caprioli il quale, finora, non aveva totalizzato nemmeno un minuto: entrare in un contesto del genere non era affatto semplice”.

Vajont, “millesima” tappa di una carriera senza fine.
“Sono venuto per dare una mano al ds Cristian Turchetto, che è anche un amico. Ho trovato una realtà favolosa, con qualche soldino che non guasta, ma difficile da riscontrare nel mondo del calcio dilettanti. Dopo l’annata di Cordenons avevo proprio bisogno di respirare aria nuova. E di proposte dall’Eccellenza ne ho ricevute…”

Il campionato?
“In qualità di neopromossa siamo partiti piuttosto bene, con due vittorie ed altrettanti pareggi, ma dentro la rosa spiccano giocatori di categoria superiore: penso a Zusso, Vettoretto, Stolfo, Bernardon. E poi l’allenatore: di preparati come Mussoletto, in giro, ce ne sono pochi. Diciamo che potremmo diventare i guastafeste del torneo…”

Roberto Zanitti



 

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  Scritto da La Redazione il 05/10/2018
 

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