PROMO B - Caiffa: un onore. Zoratti: prima di tutto la prestazione
Domani arriva a Doberdò del Lago l'Ism Gradisca. Abbiamo sentito alla vigilia del match i due tecnici
C’è febbrile palpitazione tra le mura degli spogliatoi di Doberdò del Lago in vista dell’incontro con l’Ism Gradisca. Nella città della fortezza, per converso, si vive l'appuntamento in tranquillità.
Ma il 13 a chi porterà fortuna? Questi, alla fine, sono gli attuali punti in classifica delle due contendenti isontine che si “scontreranno”, al comunale di Doberdò del Lago, nel derby d’anticipo di domani pomeriggio (fischio d'inizio ore 14.30), sabato 11 novembre.
Da un parte, quindi, i carsolini del Mladost, dall’altra, l’ex Itala San Marco, della già fortificata Gradisca d’Isonzo.
Sul tema abbiamo raggiunto telefonicamente gli allenatori delle due squadre.
Per il Mladost, Stefano Caiffa, così si è espresso: “Posso dirvi che qualche anno fa l'Itala, sempre guidata da Zoratti, militava tra i professionisti e il Mladost era in Terza categoria. Questa circostanza, rivista con l’attualità della sfida di domani, è già di per sé elemento d’onore, aggiunto al fatto che si scontrano due compagini con curricula diametralmente opposti. Il nostro è un momento buono, devo ammetterlo, e cercheremo di sfruttare al meglio l’abbrivio di questo filotto positivo di risultati raggiunti sul campo. Avremo, però, un paio di assenze importanti: chi giocherà, sicuramente, non farà rimpiangere gli assenti. Aldilà di tutto sarà, poi, il campo il vero giudice definitivo".
Un tonicissimo e ferratissimo Giuliano Zoratti ha commentato: "Il clima del nostro spogliatoio è assolutamente sereno. Abbiamo un vivaio di giovani da fare crescere ed è questo l'obiettivo primario. Le 4 sconfitte che abbiamo incidentalmente subito in questa prima parte di stagione non destano particolare preoccupazione. Domani sappiamo che non sarà facile e il campionato è già di per sé tale, nel senso che dobbiamo "guardarci pure all'indietro" e non solo alla testa della classifica. La "matricola" Mladost s'è subito affrancata da questo appellativo e ha affrontato le grandi a testa alta (la vittoria col Tolmezzo Carnia, una su tutte) a ragione del fatto che il loro collettivo e ambiente di contorno è una fucina di continua motivazione. Avremo anche noi carenze sulle linee centrali e probabilmente dovrò inserire un duemila o duemiluno. Approfitto della sua intervista per significare, ancora una volta, che guardo sempre alla prestazione prima ancora che al risultato. Se a 71 anni sono ancora qui è per veicolare questo importante messaggio". Complimenti al grande Zoratti!
Pugaccio