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Edizione provinciale di Udine


SERIE A - Udinese pratica e basta

In virtù di un atteggiamento spiccatamente difensivo, i bianconeri tornano da Reggio Emilia con un punto e senza subire reti dal Sassuolo. Ma l'attacco non punge. E Lasagna (entrato nella ripresa) delude ancora


 
SASSUOLO - UDINESE   0 - 0

SASSUOLO: Consigli, Lirola, Marlon, Ferrari, Rogerio, Bourabia, Sensi (40st Trotta), Duncan, Berardi, Babacar (21st Matri), Di Francesco (22st Djuricic). Allenatore: De Zerbi. A disposizione: Pegolo, Brignola, Dell’Orco, Lemos, Locatelli, Magnanelli, Peluso, Satalino.

UDINESE: Musso, Stryger Larsen, Ekong, Nuytinck, Ter Avest, Behrami (8st Lasagna), Fofana, Mandragora, Pezzella, De Paul, Pussetto (29st Machis). Allenatore: Nicola. A disposizione: Scuffet, Nicolas, Opoku, D’Alessandro, Pontisso, Micin, Vizeu.

ARBITRO: Guida di Torre Annunziata. Assistenti: Di Iorio e Caliari. Quarto uomo: Ros. Var: Piccinini. Avar: Liberatore.

NOTE - Ammoniti Ferrari, De Paul, Pezzella, Lirola e Matri; pomeriggio nuvoloso, terreno in buone condizioni. Angoli 13 - 2 per il Sassuolo. Recupero: 3’ + 3’. 

REGGIO EMILIA. Non lo chiameremo “catenaccio”. Ma che l’Udinese di Reggio Emilia - al cospetto di un Sassuolo a caccia di un successo casalingo assente da oltre due mesi - fosse animata del desiderio primario di non perdere, questo è parso evidente anche all’osservatore neutrale.
Premesso che, con le risorse attuali, Nicola non può tramutare l’acqua in vino, probabilmente l’obbiettivo è quello di galleggiare, raccogliere più punti possibile prima del tramonto dell’anno solare per poi recuperare qualche infortunato e, magari, rintracciare qualcosa sulle bancarelle del mercato di gennaio. Le prime schermaglie registrano una sterile superiorità della formazione di casa che, pur vantando una maggiore gestione della palla (65% alla fine), conclude poco o nulla. Per le prime fibrillazioni bisogna perciò attendere il 20’, quando Duncan prova un piatto sinistro centrale troppo morbido per preoccupare Musso: a scanso di problemi, però, il portiere argentino devia in angolo. Un minuto dopo il centrocampista di casa avrebbe anche firmato il vantaggio (tap in sottomisura), ma un tocco inopportuno di Berardi ne soffoca (dalla Var la conferma del fuorigioco) la gioia. L’Udinese agisce in modalità conservativa, praticamente non esiste a livello offensivo - anche perchè la squadra non sale mai come “blocco” - affidandosi, più che altro, a sporadiche proposte individuali. Il Sassuolo conferma di possedere invece un impianto collaudato, gli automatismi scattano rapidamente ma, pure per i neroverdi, il grosso problema è inquadrare il bersaglio.

Dopo 8’ dalla ripresa, intanto, Nicola sorprende ancora: richiama il malconcio Behrami e inserisce Lasagna. Con Mandragora a recitare da mediano e De Paul retrocesso sulla linea dei centrocampisti.
Il Sassuolo srotola invece le sue proposte in particolare sulla destra, con le sovrapposizioni di Lirola. A trarne beneficio è Berardi: il capitano vede però i suoi tentativi respinti, per almeno due volte, dal muro bianconero. L’Udinese prova a spezzare l’assedio con Pussetto (poi rilevato da Machis): colpo di testa e pallone alto. Al 27’ invece Nuytinck entra con fisico e tempi giusti per arginare lo scatenato Berardi. E al 36’ Musso devitalizza un rasoterra di Matri - decisamente più incisivo di Babacar - “acceso” da Duncan. Al 38’ ecco anche il primo (e unico) intervento di Consigli: necessario a neutralizzare il sinistro da fuori di Mandragora. Un punto è dunque meglio di niente (ed è anche la seconda gara di fila con la porta illibata), ma bisogna osare di più, in particolare quando si tratta di offendere. Recuperando alla causa un triste Lasagna (fondamentale) e qualche illustre acciaccato (Samir e Barak in primis).

LE PAGELLE. Musso 6,5, Stryger Larsen 6, Ekong 6, Nuytinck 6,5, Ter Avest 6, Behrami 5,5, Fofana 5,5, Mandragora 6, Pezzella 5,5, De Paul 5, Pussetto 6, Machis 5,5, Lasagna 5. Allenatore: Nicola 5,5. 

Roberto Zanitti



 

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  Scritto da La Redazione il 02/12/2018
 

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