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Edizione provinciale di Udine


UDINESE - Okaka: "Cercavo amore. L'ho trovato"

Presentata la prima addizione "invernale" in casa bianconera. "Lotto sempre per realizzare i miei sogni. Ma ora bisogna pensare alla squadra, non a se stessi: questo ambiente e queste strutture meritano grandi cose. Ho segnato a Chelsea e Liverpool, spero di farlo anche qui." Pradè: "Non ci siamo mai lasciati..."

Servono gol, all’Udinese. E Stefano Okaka, italiano figlio di nigeriani, classe 1989, prima addizione del mercato di gennaio, è qui per questo. Anche se, nella sua carriera - le cifre parlano - non è mai stato uno spaccareti. Però, se serviva un uomo per rimpolpare un reparto diroccato e agevolare il ritorno di Lasagna, l’ex Watford (al di là delle inevitabili ironie relative alla provenienza…), non pare un’idea malvagia.

Allora, Okaka, dal Watford in Friuli per un riscatto…
“Non so se, a Watford, ho fatto bene o meno - attacca il nuovo arrivato - so soltanto di avere segnato ad alcune grandi come Chelsea, Liverpool ed Everton. Bisogna anche vedere con chi giochi e quante gare fai (36 in tre stagioni, con 5 reti, ndr). Ho avuto alcuni problemi, tante difficoltà personali e vissuto certe situazioni che non sono state gestite affatto bene. Nella carriera di un giocatore ci sono molte fasi: adesso c’è questa, sono contento di viverla, se sarà quella dell’esplosione non lo so. Cercherò di dare il massimo per tornare a buoni livelli e riprendermi quello che mi è sfuggito nell’ ultimo anno e mezzo.”

Resta il fatto che, questa prima fetta di stagione, è stata caratterizzata da un impiego minimo: 22 minuti.
“Verso la fine campionato scorso ho subito un infortunio, sono rimasto fermo dei mesi. Una volta rientrato ho fatto fatica, sono capitate diverse situazioni ma, soprattutto, ho giocato poco. Non l’ideale per uno della mia stazza.”

Il primo approccio con mister Nicola?
“Ho conosciuto una persona schietta, che ha fame: per me e per tutti sarà un bene far parte di questo progetto. E’ un’altra sfida: ed io, davanti alle sfide, non mi sono mai tirato indietro. Voglio riprendermi quello che penso di meritare.”

Cosa conosci del mondo Udinese?
“Non avevo ancora visto le strutture: abbiamo a disposizione mezzi incredibili, di livello superiore, forse anche troppo: ma cosi vieni a lavorare e ad allenarti tanto volentieri. La cosa più importante è che il gruppo è composto da giovani ed è bisognoso di sostegno. Cercherò di inserirmi in punta di piedi, rispettando i ruoli. Poi la parola definitiva sarà sempre quella del campo. Non vedo l’ora di risalire la classifica e terminare il campionato nella posizione migliore.”

Ti sei prefissato un traguardo personale in fatto di segnature?
“Spero di giocare un calcio al mio livello, ma adesso bisogna pensare alla squadra, non a se stessi: l’ambiente e le strutture meritano il meglio. Se poi io faccio 10 gol o Lasagna 20 non c’è problema.”

La parentesi inglese?
“Un’esperienza bella, ma difficile: nonostante le mie condizioni fisiche non perfette e, ripeto, alcune situazioni non ben gestite, non mai mollato. Sono arrivato in Inghilterra dopo aver vestito la casacca della Nazionale: ho lottato e continuo a lottare per raggiungere i miei sogni. Cercavo amore e qui l’ho trovato”

Il contratto è breve, con scadenza 30 giugno 2019. E dopo?
“Non faccio calcoli. Sono venuto qua per fare il bene mio e della squadra. Lasagna? Credo avremo l’opportunità di giocare assieme: è uno di talento, ci possiamo completare molto bene.”

LA SOCIETA’. ”Sono contento, come tutti quanti, di aver portato Stefano a Udine - spiega il responsabile dell’area tecnica Daniele Pradè - e per questo ringrazio anche Gino Pozzo, perchè il giocatore aveva un mercato importante. E’ sempre stato il nostro primo obbiettivo: se non c’era stato il modo di accordarci, in passato, ora invece si è creata l’occasione. Per completare l’attacco non c’è nessuno meglio di lui. Sono felicissimo, non ci siamo mai lasciati, lo riabbraccio. L’ho cercato fortemente alla Fiorentina, ma lui desiderava cose più grandi. Spero ci dia una grande mano. Un aneddoto? Con la Roma (avversario il Siena, ndr) fece gol di tacco all’ultimo minuto e il giorno dopo volle andare al Fulham. Non gliel’ ho ancora perdonata...” 

Roberto Zanitti



 

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  Scritto da La Redazione il 09/01/2019
 

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