Giocare una partita di calcio senza un minimo di arrabbiatura o timida protesta è utopistico, qualsiasi risultato si ottenga. C’è sempre un appiglio su cui scaricare lo sfogo o a dar la causa a determinate situazioni. Normalmente ci vanno di mezzo coloro con il fischietto, spesso bersaglio, a posteriori, degli addetti ai lavori su quanto è accaduto nel rettangolo di gioco.
Mettiamo tutto a centrifugare e ne esce uno sfogo piuttosto amaro da parte di Tiziano Zampieri, mister del Rivolto, a proposito del pareggio casalingo ottenuto con la capolista Sevegliano Fauglis, indigesto non tanto per il risultato, ma per alcune decisioni dell’arbitro. “Premesso che il punteggio finale lo ritengo giusto essendosi scontrate le due difese meno perforate del girone B di Prima categoria anche se nel finale qualcosa in più lo abbiamo creato soprattutto con l’occasione fallita a tu per tu con il portiere calciandogli addosso. Era importante capire la nostra forza giocando alla pari con la squadra che vincerà il campionato”.
Al di là del pareggio il mister Zampieri è rimasto sconcertato su alcune decisioni prese, o meglio non prese, dal direttore di gara su un paio di episodi piuttosto palesi. “Da quando gioco a calcio ho sempre saputo che una trattenuta vistosa per la maglia anche a centrocampo con conseguente perdita del possesso palla viene sanzionata con l’ammonizione. Ciò non è avvenuto e questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e di stizza ho lanciato a terra la mia cartellina e sono stato allontanato dall’arbitro per questo segno di protesta. In precedenza ci sono stati alcuni interventi dei difensori del Sevegliano piuttosto rudi, solitamente sanzionabili, ma così non è stato e hanno potuto continuare nel giocare a quel modo. A parti invertite due miei giocatori sono stati invece, giustamente, ammoniti e non capisco tuttora il perché questa disparità di trattamento”.
Passata l’arrabbiatura dopo qualche ora, mister Zampieri è tornato serenamente ad allenare la sua ventina di ragazzi, sempre presenti alle sedute  e quasi tutti della zona e con tanta passione. “Solitamente al mercoledì ho anche l’appoggio del preparatore atletico e quindi non c’è sempre la lavagnetta ad accompagnarmi. Il progetto del Rivolto è iniziato l’anno scorso con una prima fase un po’ difficile, poi una volta capita l’antifona la squadra si era messa in riga centrando la salvezza. Quest’anno ci aggiungiamo tanto di più del nostro e i frutti li stiamo raccogliendo, i ragazzi crescono in consapevolezza e pure il sottoscritto ne trae beneficio dopo la non bella esperienza di Fagagna. Da lì ho capito la mia preferenza ad allenare ragazzi giovani con tanta voglia di imparare, di incidere su di essi con la loro disponibilità. E questa disponibilità faccio meno fatica a trovarla in un ragazzo giovane, anche inesperto ma che ci mette più voglia rispetto a un trentenne già appagato. E il Rivolto mi sta dando proprio questo e c’è soddisfazione a veder messo in pratica i miei desideri di allenatore. E in tutto questo contesto anche la società sta crescendo, ha un’ottima organizzazione con una dirigenza giovane e preparata che segue la squadra e mette a disposizione la struttura al meglio”.