Da più parti abbiamo sentito una difesa, ragionata, problematica e di buon senso, del portiere del Porcia Lorenzo Dima, squalificato per 6 giornate per quanto accaduto nella gara di due domeniche fa tra il Rive d'Arcano e, appunto, il Porcia. L'estremo difensore ospite è stato espulso quando l'arbitro ha assegnato un calcio di rigore ai padroni di casa e tale decisione appare corretta per l'eccesso di nervosismo palesato da Dima. Quello che stona nella vicenda sono le motivazioni per le quali il ragazzo ha subito il duro castigo. Così descrive l'episodio il giudice sportivo, riferendosi al portiere del Porcia: "Per essere stato espulso al 18' del 2º tempo perchè, dopo la realizzazione di un calcio di rigore da parte della squadra avversaria, dapprima sferrava violentemente ripetuti calci contro un palo della porta; perchè, invitato a smettere in tale suo comportamento dai sostenitori locali, proferiva nei confronti di questi ultimi epiteti ingiuriosi; perchè, successivamente, dopo aver spinto con il petto, da tergo, due calciatori avversari, si dirigeva verso l'arbitro urlando verso lo stesso espressione ingiuriosa; perchè, giunto faccia a faccia con il direttore di gara, lo urtava volontariamente con il petto e le spalle facendolo indietreggiare di due passi, ma senza causargli alcuna conseguenza; a seguito, poi, dell'intervento dei calciatori ospiti, si allontanava".

Eppure, dal video girato con un telefonino quanto evidentemente riportato nel referto arbitrale non collima con quello che descrivono le immagini del concitato spezzone di gara. In particolare, semplicemente non esiste l'urto tra l'estremo difensore Dima e l'arbitro. Non sappiamo cosa abbia detto o urlato Lorenzo al direttore di gara: probabilmente non dei complimenti e neppure delle parole graziose. Ma, tutto il resto? Il fatto poi che anche al Rive d'Arcano abbiano mostrato stupore e amarezza per la sanzione comminata all'avversario, conferma che qualcosa non torna. 
Invitiamo il lettore a guardare il breve filmato e a trarne il relativo giudizio.