EURO 2020 - Barella e Kean, Italia in porto
Buona la prima gara di qualificazione: domata la Finlandia con una rete per tempo. Quagliarella (invocato a gran voce dal pubblico del “Friuli”) sfiora per due occasioni il terzo gol. La qualità del gioco, però, ancora non convince
ITALIA – FINLANDIA 2 - 0
Gol: 7'pt Barella, 29'st Kean
ITALIA: Donnarumma, Piccini, Bonucci, Chiellini, Biraghi (45st Spinazzola), Verratti (40st Zaniolo), Jorginho, Barella, Kean, Immobile (35st Quagliarella), Bernardeschi. Allenatore: Mancini. A disposizione: Sirigu, Cragno, Mancini, Pavoletti, Grifo, Romagnoli, Sensi, Politano, El Shaarawy.
FINLANDIA: Hradecky, Granlund (44st Soiri), Toivio, Sauli Vaisanen, Arajuuri, Pirinen, Lod, Soarv, Kamara, Hamalainen (25st Lappalainen), Pukki (38st Karjalainen). Allenatore: Kanerva. A disposizione: Joronen, Jaakkola, Taylor, Jensen, Schiller, Kauko, Leo Vaisanen, Sumusalo, Lam.
ARBITRO: Grinfeld (Israele). Asistenti: Shimon (Israele) e Hassan (Israele). Quarto uomo: Papir: (Israele).
NOTE: serata tiepida, terreno in ottime condizioni, spettatori: 24mila. Angoli: 6 - 0 per l’Italia. Recupero: 0’+ 3’. Ammoniti: Sparv, Verratti, Piccini
UDINE -Aveva “ordinato” gioco e gol, Roberto Mancini, alla sua giovane Italia. Se due reti, bene o male, sono arrivate, per la sostanza e l’efficacia della costruzione (ammesso che una nostra selezione abbia mai incantato per la grande bellezza della manovra) bisognerà portare pazienza. La Finlandia è un rivale limitato, la palla è quasi sempre nei piedi di Bonucci e compagni, ma non è che il solo possesso garantisca automaticamente il raggiungimento degli obbiettivi. Ma in assenza della qualità di Insigne e Chiesa, ci hanno pensato Barella (decimo marcatore in altrettante gare dell’era Mancini) e Kean - primo “millennial” titolare della storia azzurra - per raggiungere l’ obbiettivo primario del girone di qualificazione ad Euro 2020. Ovvero un abbrivio vincente.
All’Italia, per il primo hurrà, bastano 7’: Barella si getta con intuizione su una seconda palla e spara dal limite di prima intenzione. La conclusione, deviata da Vaisanen, inganna Hradecky. Al 13’ Kean pennella un delizioso pallone per Piccini che impatta con i tempi giusti: ma la mira è leggermente sbilenca. Al quarto d’ora si affaccia la Finlandia: Lod conclude però indegnamente (“stanco” rasoterra mancino sul fondo con Donnarumma in controllo) un contropiede frenetico e meritevole di miglior sorte. Al 27’ un estenuante fraseggio azzurro trova lo sbocco Bernardeschi: il sinistro dello juventino si esaurisce a lato. E sul 10 azzurro, al 41’, c’è un intervento al limite del calcio di rigore di Vaisanen: Grinfeld lascia passare. Un minuto dopo una “percussione” di Immobile agevola Kean: ne esce una inguardabile ciabattata. Maluccio anche Biraghi al 44’: il sinistro lievita sulla traversa.
La ripresa non offre grandi spunti sino al 21’, quando l’Italia rischia di subire il pareggio. Il temuto Pukki genera e conclude un’azione condotta con la collaborazione con Lod: la palla termina fuori, sotto lo spicchio dei tifosi ospiti. Gli azzurri paiono aver esaurito la carica, complice pure un leggero calo fisico. Ma al 29’, con il pubblico ad invocare l’ingresso dell’ex Fabio Quagliarella (il quale va comunque a scaldarsi), Immobile disegna un perfetto assist pro Kean. Movimento da manuale del giovanotto e Hradecky è trafitto. Al 35' entra finalmente Quagliarella che, dopo un minuto, potrebbe già festeggiare: ma la frustata di testa del sampdoriano è deviata in angolo dal portiere. E al 40’ (entra anche Zaniolo, all’esordio, per Verratti) ancora il 21' sfiora il tris con una girata che scheggia la traversa. I primi tre punti sono in cascina; martedi a Parma, avversario il Lichtenstein, è atteso il bis. Con un bottino auspicabilmente più copioso. Lo stadio “Friuli” rinnovato si conferma intanto fortunato per l’Italia: un pareggio in amichevole con la Spagna e due successi in gare “ufficiali” (Lichtenstein e Finlandia, appunto). Alla prossima.
Roberto Zanitti