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Edizione provinciale di Pordenone


PORDENONE - La B è vicina ma potrebbe essere lontana

A quattro gare dal termine il ramarro è ad un passo dal salto in cadetteria. Ombre sul futuro. Dal problema stadio al problema società. Da Treviso voci di aiuto ai neroverdi



Pordenone-Teramo, Gubbio-Pordenone, Pordenone-Giana Erminio e Feralpisalò-Pordenone: sono le quattro gare rimasti ai neroverdi per conquistare il passaporto per la prima storica promozione in Serie B. Ormai i giochi paiono apparentemente fatti, anche se con ovvia cautela e gli scongiuti di rito, ancora nessuno parla di cose fatte. Dando per scontato che i sette punti di margine sui 12 che rimangono da conquistare siano sufficienti per il salto a tenere banco negli ultimi giorni è l’annoso problema dello stadio. Legato anche al futuro assetto societario. Dato ormai per certo che il trasferimento a Fontanafredda è stato al momento definitivamente accantonato, per il costo eccessivo per adeguare il “Tognon” ai requisiti della Serie B e un diniego di Mauro Lovisa  (come riportato più sotto dallo stesso presidente neroverde) a trasferirsi nella struttura. Negli ultimi giorni era emersa l’ipotesi di un interessamento più che sostanzioso, soprattutto in termini economici, dell’imprenditoria della vicina provincia di Treviso per la società. Al punto che da voci di corridoio il sindaco della Marca aveva parlato apertamente di un “aiuto” di circa 8 milioni di euro, con la possibilità di ospitare la squadra allo stadio “Tenni”.
Lovisa ha preso atto della proposta, ma ha per ora cercato di trovare nel territorio pordenonese le risposte, nonostante una certa difficoltà a vedere sostenute le sue richieste.
In una conferenza stampa tenutasi nei giorni scorsi il massimo dirigente neroverde affiancato dal sindaco di Pordenone Alessandro Ciriani a dall’ex sindaco nonché vice presidente regionale Sergio Bolzonello ha aperto il suo intervento evidenziando la soddisfazione di vedere ai suoi fianchi sindaco e consigliere comunale. Poi però ha pure denunciato ancora una volta la delusione per l’andamento del progetto Pordenone 2020: "Mi aspettavo mille soci, ne sono arrivati solo un centinaio. Io ho dimostrato negli anni di avere a cuore questa maglia e insieme ai miei soci attuali ho costruito una società che per organizzazione e competenza potrebbe fare già anche la serie A, che - ha rivelato – in definitiva è il mio obiettivo. Ora siamo felici di questa testimonianza di affetto e stima che ci viene data da due esponenti importanti della comunità come Bolzonello e Ciriani, ma abbiamo bisogno anche di una risposta forte da parte della comunità stessa".
Alla domanda poi sul tramonto dell’ipotesi di trasferimento al Tognon di Fontanafredda ha risposto in modo categorico: "Da imprenditore io sono abituato a guardare avanti. Andare a Fontanafredda sarebbe come tornare indietro".
A questo punto l’ipotesi Dacia Arena appare, a meno di trasferimento a Treviso, la più gettonata. Ovviamente i costi per l’affitto del rettangolo friulano, non sono irrisori e peserebbero molto sul bilancio del club di via Stadio. Lovisa cerca aiuto economico per supportare un campionato difficile come quello cadetto, tra l’altro con la necessità di avere certezza sui reali introiti dal botteghino e non perde giorno per alimentare quell’interesse intorno all’impresa dei suoi ragazzi che sta facendo sognare ad occhi aperti tutta la provincia.



 

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  Scritto da Gianpaolo Leonardi il 09/04/2019
 

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