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Edizione provinciale di Udine


SERIE A - L'Udinese non segna più

Attaccanti bianconeri a digiuno da ormai tre gare: l’ultimo bersaglio su azione è stata un’ autorete. E le prossime avversarie si chiamano Atalanta e Inter…



Tralasciando le banalità (“Mancano cinque finali”, ha sinistramente sottolineato il direttore dell’area tecnica, Daniele Pradè, facendo presagire una sofferenza destinata a durare sino all’ultimo respiro), annotati gli ennesimi, poco rassicuranti bollettini medici (stiramento al bicipite femorale destro e stagione praticamente finita per Fofana, Ekong entrato in lista “dubbiosi” a causa di una contrattura, Barak ormai scomparso dai radar, Ter Avest indisponibile), l’Udinese cerca soluzioni per succhiare più punti possibile dalle rimanenti giornate. Senza dover attendere, come al solito, caritatevoli agevolazioni da parte delle dirette concorrenti coinvolte nella lotta salvezza…

CALENDARIO - Lunedi prossimo (ore 19) è in calendario il posticipo di Bergamo contro la lanciatissima Atalanta (la creatura forgiata da Gasperini - solo multato dopo l’espulsione di Napoli e, quindi, regolarmente a bordo campo - sarà l’Udinese del 2005?); sabato 4 maggio (20.30), invece, a Udine calerà l’Inter di Spalletti. Domenica 12, poi, si giocherà a Frosinone (ore 15) mentre, sabato 18 (sempre alle 15), De Paul e soci riceveranno la Spal. Il sipario calerà infine, domenica 26 (orario da definire), con la trasferta di Cagliari.

MAL DI GOL - Tra considerazioni, moduli, auspici e speranze, una cosa è certa e suffragata dai numeri: dopo aver regolarmente “timbrato” nelle prime tre partite (2 - 0 al Genoa, 1 - 1 con il Milan, 3 - 2 all’Empoli) l’Udinese di Tudor - almeno su azione - ha smarrito la via del gol. A digiuno con Roma (0 - 1) e Lazio (0 - 2), infatti, i bianconeri hanno gonfiato la rete nemica soltanto grazie ad un harahiri rivale (Lirola), nel match pre pasquale con il Sassuolo. D’accordo, dopo aver sprecato un calcio di rigore contro la banda Inzaghi, De Paul è riuscito pure nella non semplice impresa di centrare un avversario (Demiral, Sassuolo) da “zero metri” ma, nelle uscite precedenti, i più pericolosi si erano rivelati un difensore (De Maio e il palo sverniciato, prima del sonnellino di Samir, preludio alla stoccata vincente del giallorosso Dzeko) e un centrocampista riesumato dopo due anni (Badu, traversa di “capoccia” contro la Lazio). E’ quindi più che mai necessario che i vari Okaka, Lasagna, Pussetto e De Paul (Teodorczyk? Si, anche lui) riprendano a fare quanto prima il loro mestiere.

Roberto Zanitti



 

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  Scritto da La Redazione il 24/04/2019
 

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