SACILESE - Driussi rilancia la sfida: "Organizzazione e giovani"
Il presidente ringrazia gli artefici delle tre promozioni consecutive ma guarda già al futuro: "La nuova categoria sarà particolarmente impegnativa e vanno assolutamente evitati passi indietro"
Gioia, orgoglio, ma anche prospettive, idee, futuro. Alla Nuova Sacilese, tornata in maniera prepotente e dopo una scalata supesonica tra le grandi del calcio regionale. In tre anni i biancorossi liventini hanno ottenuto altrettante promozioni, riportando in auge uno dei club più gloriosi e amati del movimento del Friuli Venezia Giulia. Si è trattato di un'opera di salvataggio e ripartenza di notevole valenza e dall'esito non certo scontato. Il presidente Ivano Driussi ha saputo dirigere gli sforzi, tarandoli con il personale bagaglio imprenditoriale e di vita: i passi sono stati decisi e insieme ponderati, le scelte felici ed oculate.
Ma, appunto, da imprenditore patron Driussi sa bene che non ci si può fermare a riposare sugli allori e che alle sfide già vinte se ne aggiungono di sempre più impegnative. Il presidente prima di tutto ringrazia i protagonisti della scalata: "I giocatori, i dirigenti, lo staff tecnico, i nostri tifosi che in numero crescente hanno apprezzato e aiutato la società del cuore. Ora, però, bisogna pensare al futuro, perché per affrontare una Promozione dovremo organizzarci e strutturarci ancora meglio, porre basi solide e durature, soprattutto puntare sul potenziamento dei giovani vuoi per filosofia e convinzione, vuoi perché lo richiedono le norme federali. Insomma, non bisogna aver paura di cambiare, di rinnovarsi, stando per altro ben attenti a non fare il passo più lungo della gamba. La mia cara mamma con la sua saggezza, in proposito, soleva ricordare che lo strappo all'inguine è assai doloroso...".
Ivano Driussi ha le idee chiare e sa che nulla va lasciato al caso o sottovalutato: "Le tre promozioni consecutive sono arrivate perché abbiamo compiuto investimenti significativi e scelto le persone adatte per portare avanti il progetto. L'allenatore? Ho appreso che mister Meneghin considera terminata la sua esperienza in biancorosso, ne prendo atto, sto valutando delle situazioni, dobbiamo puntare su persone di qualità che sposino la causa di questa società che ritorna negli ambiti e ai livelli che le competono. Sacile è una piazza ambita, dal palato fine, i giocatori qui hanno trovato un ambiente ideale, c'è bisogno di consolidarci e, insieme, di rinnovarci. La squadra? Devo dire che abbiamo dato fiducia a degli uomini e dei calciatori validi ma soprattutto seri, che meritano di essere presi d'esempio. Penso a Mattia Zanier, al quale abbiamo dedicato una maglia speciale, al fratello, ai fratelli Zambon, a Tellan, Moras, Lorenzon, Furlan, Da Ros, Visallli..., uno zoccolo duro che a settembre ritroverà De Zorzi. Da qui ripartiremo per proseguire con rinnovato entusiasmo in un cammino che abbiamo intrapreso consapevoli di cosa è stata e ha rappresentato per tanti la Sacilese".
E il pensiero di Ivano Driussi è per il cavalier Raffaele Improta: "Da lassù - ne sono sicuro -, ci guarderà con affetto e ci ispirerà nel compiere le scelte migliori".