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Edizione provinciale di Pordenone


IMPRESA - Vallenoncello salvo, Vicenzotto: nello sport conta il cuore

Dopo un girone di andata da dimenticare, la formazione di mister Gallini ha compiuto un'incredibile rimonta riuscendo a conquistare la salvezza in Prima categoria. Il presidente: "Resterà nella storia, ma non vogliamo più rivivere un'esperienza così"



A guardare la classifica al giro di boa del girone A di Prima categoria, pochi avrebbero scommesso sulla salvezza del Vallenoncello. Tre punti in 15 partite è una media da retrocessione diretta. Eppure la società aveva la convinzione che, se qualcosa fosse andato per il verso giusto, non tutto era perduto. E le cose son andate davvero diversamente, cominciando a raccogliere punti via via sempre più pesanti, fino ad arrivare alla disputa dello spareggio play-out. E lì miracolo invocato dal presidente Roberto Vicenzotto si è avverato da una distanza di undici metri, oltre il tempo regolamentare.
Di ciò il massimo esponente societario ne è ovviamente soddisfatto: “Sportivamente credo abbia dell’incredibile quanto è successo e devo ancora capire come sia stato possibile incamerare soltanto tre punti nel girone d’andata e arrivare all’ultima di campionato con 28, pronti ad affrontare uno spareggio contro una squadra tonica, aggressiva e in salute, qual era il San Daniele e riuscire nell’impresa al 92’. E’ una rimonta che, legittimamente, resterà nella storia del Vallenoncello ma è un’esperienza da non ripetere. Con la partecipazione di giocatori, staff tecnico, dirigenti e società tutta, abbiamo raddrizzato una barca mezza affondata. Essere riusciti a mantenere la Prima categoria, il massimo storico, è una grande impresa”.

Cos’è cambiato tra dicembre e gennaio?
 “Il parco giocatori era quello dello scorso agosto, tre ragazzi a dicembre hanno voluto andarsene e non sono stati fatti innesti nel mercato di riparazione. Abbiamo dovuto, a malincuore, avvicendare l’allenatore ai primi di novembre con Michele Gallini al posto di Luca Sonego in quanto, alla decima partita, avevamo soltanto un punto. La società ha sempre creduto nei valori dei giocatori e questi si sono espressi nel pazzesco girone di ritorno. Il cambio allenatore ha veramente dato una scossa alla squadra e, lavorando sodo, pian piano i punti sono arrivati e con quel cammino avevo intuito che potessimo arrivare alla salvezza, ovviamente attraverso i play-out. E quel che mi preme e l’esser arrivati con la rosa di agosto, meno tre giocatori”.

Rispetto ad altre realtà la vostra rincorsa è stata eccezionale.
“Sono stati cinque-sei mesi a carburazione lenta, con un lungo lavoro nela pausa invernale, ma alla fine la società è rimasta in Prima categoria senza essere intevenuta sul mercato. Dovuto anche alla difficoltà di disponibilità dei giocatori, sia per la posizione di classifica sia per l’aspetto economico. Ma va un plauso ai giocatori rimasti”.

Bravi i giocatori ma altrettanto il presidente.
“Questa esperienza non la vorrei ripetere e non la auguro a nessuno, ma insegna che nello sport non conta solo l’aspetto agonistico, ma anche quello mentale, conta il cuore con cui si va in campo e le pazzie poi  diventano realtà. E’ davvero difficile giocarsi una stagione in una sola partita pur avendo due risultati su tre a favore e la mia speranza era di non andare ai supplementari perché, su un campo pesante e con la stanchezza nelle gambe, poteva succedere di tutto e il contrario di tutto. E’ arrivato il rigore al 92’ e ce lo teniamo stretto e il nosro capitano e rigorista De Rovere ha lasciato l’incarico di battere a Cipolat, ed è andata bene”.

Per la prossima stagione confermati tutti con qualche aggiunta?
“Sono tutti riconfermati quelli che sono rimasti da dicembre in poi, ma dobbiamo pensare a fare la squadra anche da agosto a dicembre”. (fp)

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  Scritto da La Redazione il 21/05/2019
 

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