Se non è da un rigore che si giudica un giocatore, figurarsi se una gara può decidete il futuro di un allenatore. E, nel caso specifico di Igor Tudor, il prosieguo della sua avventura friulana. In altri contesti il raggiungimento della salvezza con un turno d’anticipo avrebbe già fatto scattare la conferma. Ma siamo a Udine e i colpi di scena sono all’ordine del giorno. Cosi, pure l’ultima gara di campionato di domani sera (20.30) a Cagliari, potrebbe racchiudere il suo perchè. E decidere un destino. Anche se cosi a pelle il tecnico spalatino non sembra scomporsi più di tanto…
“Abbiamo vissuto diverse problematiche, acciacchi e infortuni, c’è gente squalificata (solo Zeegelaar, ndr) perciò valutiamo - aggiorna Tudor - comunque andiamo in Sardegna a fare bene. Ci teniamo a terminare positivamente l’ottimo lavoro fatto.”

Ci sono novità sulla sua conferma?
“Vediamo in questi giorni. Sicuramente non credo si debba valutare un professionista da una o due gare: almeno io la penso cosi. E solo un allenatore ha il polso della squadra, conosce le tante problematiche e i vari gradi di difficoltà di queste".

Com’ è andata la settimana?
“E’ stato fatto il massimo, io per primo. La qualità la metteremo, vediamo che succede".

Impresa più difficile l’anno scorso o nel campionato che sta per concludersi?
"Un anno fa, dopo 11 sconfitte, serviva un sblocco mentale. Poi anche noi ci abbiamo messo qualcosa. Quest’anno abbiamo avuto un calendario più difficile, dovendo affrontare cinque formazioni di livello top".

Che Cagliari e che tipo di gara si aspetta?
“Dicono che pioverà: dovremo correre. Di sera, poi, è sempre bello giocare. C’è anche un bel premio (in denaro, relativo al piazzamento, ndr) per la società e un’ opportunità per quelli che non hanno giocato tanto. Non sarà turn over, però dovremo tenere conto della disponibilità dei singoli".

Si aspetta qualcosa di particolare?
“Abbiamo preparato la gara seriamente. E ripeto: chi ha avuti poco spazio, dovrà trovare dentro di sé motivazioni speciali".

Quanto è stata importante la presenza di Pinzi?
“Giampiero mi è piaciuto tanto, da subito. Veniva dall’esperienza di giocatore, da un mondo diverso, la prime volte ha fatto fatica. Poi siamo entrati sempre più in sintonia, cosi sono aumentate la sua confidenza e la sua voglia di imparare. Lo vedo bene nel ruolo, deciderà lui che cosa fare…”.

Obbiettivo salvezza raggiunto con una giornata d’anticipo. Mentre altri club blasonati sono ancora sulla graticola.
“Sono contento e tranquillo, come tutti. Sembrava quasi scontato che l’Udinese dovesse restare in serie A: e invece abbiamo dovuto conquistarci il traguardo con grande applicazione e lavoro. ".

Chi retrocede?
“Non lo so. Ma il calcio a volte è strano e sono proprio curioso di vedere che cosa capiterà a San Siro…” .

FORMAZIONE - Si intuisce più di qualche variazione. In porta Nicolas avrà il suo “contentino” e, mentre la difesa resterà invariata (De Maio, Ekong, Samir), a centrocampo agiranno, da destra, Ter Avest, Mandragora, Hallfredsson, Badu e D’Alessandro. Davanti, accanto a Pussetto, a referto dall’inizio comparirà Teodorczyk.

Roberto Zanitti