Tutti per Alessandro Bellitto. Il regalo al 42 enne attaccante, al Vajont dal 2012 e pronto a chiudere la sua ultra ventennale carriera, è un comitato d’accoglienza, o d’addio, degno dei più grandi. Al termine del playoff tra i suoi compagni, lui è fuori per un acciacco, e il Casarsa, saluterà l’ambiente con il quale ha condiviso la strepitosa salita dalla Terza categoria fino alle porte dell’Eccellenza. Ci scapperà la lacrimuccia, perchè Alessandro è un ragazzo puro, vero, che ha dedicato una vita sui campi regionali e non solo. “Ho iniziato a giocare a 5 anni con il Vajont, la squadra del mio paese, poi dopo una fusione dell’epoca con il Maniago ho proseguito nel settore giovanile  biancoverde. Poi a 20 anni sono emigrato in Germania, dove i miei gestivano delle gelaterie. Ho militato per una squadra tedesca per alcuni anni per poi fare ritorno nella mia terra d’origine. Sono stato fortunato di aver fatto parte di un Montereale storico arrivato in Promozione, poi una stagione al Maniagolibero e infine la possibilità di rivestire la gloriosa maglia gialloblù del Vajont”.  

Hai avuto anche l’onore di indossare la fascia di capitano…
"Lottare e sudare per il tuo paese penso sia il punto massimo che un giocatore possa raggiungere, se a questo unisci l’onore ed onere di indossare la fascia di capitano, tocchi il cielo con un dito. Per questo voglio ringraziare tutti i miei compagni, il presidente Rovere, l’infaticabile direttore sportivo Turchetto e mister Mussoletto  e tutti i collaboratori. Mi sono sempre sentito a casa.”

C’e sempre un velo di tristezza quando lasciano il nostro calcio dilettantistico dei monumenti delle nostre compagini. Oggi  tocca a te, questa è una scelta definitiva o rimani nell’ambiente?
“Sono ancora emozionato per quello che abbiamo fatto in questa stagione, avremmo meritato di essere in finale, ma il calcio non perdona nulla. Peccato, perche’ avrei chiuso la mia avventura conquistando la categoria che ancora mi mancava in regione. A 42 anni, la voglia c’e’ ancora, ma il fisico non risponde come un tempo e credo che per stare a certi livelli, bisogna avere entrambe le cose. Pertanto discorso chiuso, anche se mi piacerebbe restare nell’ambiente, vedremo".

Si vocifera di un possibile passaggio negli Amatori: cosa c’e’ di vero?
“E’ una strada che potrei prendere in considerazione, ma al momento non c’è nessun accordo, Certo mi piacerebbe respirare l’aria verde dei campi, magari con il Valcolvera, dove ritroverei Nicola Salvadori, amico di tante battaglie con il Montereale e il Vajont".

Centosettantanove presenze e 39 gol, di cui 7 nella cavalcata 2018/2019. Osservando i numeri con il passare degli anni hai fatto sempre più confidenza con il gol...
“In effetti nelle ultime due annate sono andato a segno sempre con 7 gol, mentre nelle stagioni precedenti mi ero fermato prima. Evidentemente con l’esperienza sono più freddo sotto porta, sono come il vino, più invecchia, più è buono".

Ciao Alessandro, ti ho visto giocare e segnare gol pesanti, rimanendo sempre con quel sorriso accattivante, ma sempre come strema umiltà. Peccato che il calcio perda un ragazzo come te, un esempio per i tuoi compagni, per gli avversari, per chi ti sta vicino. Un guerriero che a Vajont ricorderanno per sempre.

Le ultime sette stagioni al Vajont (179 presenze e 39 gol)

2012-13 Terza categoria   6 gol
2013-14 Seconda    5 gol
2014-15 Prima    4 gol
2015-16 Prima  4 gol
2016-17 Prima   6 gol
2017-18 Prima   7 gol
2018-19 Promozione  7 gol

Le prime foto a cura di Adriano Peresano (FotoCalcio.it)