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Edizione provinciale di Trieste


Serie C - Del Piccolo, dalla gavetta ai portieri della Triestina

Intervista al preparatore che segue Perisan, Boccanera e Puccini: "Sono diventati amici e sono grandi lavoratori..."

La partita, il campo, le emozioni dei novanta minuti. Ma c'è molto altro. Un gruppo di lavoro che quotidianamente mette passione, impegno e competenze al servizio dei ragazzi e della Società. Oggi conosciamo meglio chi prepara i nostri portieri, uno dei volti nuovi dell'Unione tornata dopo anni nel professionismo. Passato, presente e futuro con Diego Del Piccolo, preparatore dei portieri della Prima Squadra rossoalabardata. Una storia partita da lontano, quella di Diego, un percorso sviluppato grazie a svariati anni di gavetta: "Nella mia carriera professionale posso dire di aver lavorato in tutte le categorie dilettantistiche, partendo dalle giovanili. L'occasione di progredire ulteriormente ed entrare in contatto con una realtà più strutturata è arrivata poco meno di dieci anni fa, partecipando ad un camp organizzato dall'Udinese. Mi è stata data l'opportunità di lavorare con loro e da quel momento ho lavorato nove anni nel settore giovanile: verso il termine della passata stagione sono stato contattato da Mauro Milanese, ha creduto in me e mi ha affidato la preparazione dei portieri della Prima Squadra. Una prima volta per me a livello di professionismo, un'opportunità che mi onora e della quale posso solo dire grazie promettendo impegno, dedizione e professionalità".

Un feeling che sin dalle prime battute si è instaurato tra Diego e l'ambiente Triestina, realtà stimolante sotto tutti i punti di vista: "A Trieste mi trovo benissimo - spiega Diego -, grazie a una società che ci permette di lavorare con serenità, dimostrandoci una vicinanza che non è per noi motivo di pressione, piuttosto sprone a dare sempre il massimo. Con lo staff il rapporto è buonissimo, ci sono tutte le condizioni per lavorare al meglio e divertirsi, poi a fine stagione ognuno di noi farà i propri bilanci, le sensazioni ad ogni modo non possono che essere molto positive".

Parere che Diego poi estende al suo gruppo di lavoro nello specifico, ovverosia ai tre ragazzi che quotidianamente allena: "La mia non è e non vuole essere una frase fatta, ma ho la fortuna di allenare tre ragazzi che prim'ancora che portieri, sono delle grandi persone, dei grandi uomini. Non intendo fare valutazioni tecniche sul singolo portiere, ragiono sempre su un concetto di collettivo. Se chi difende i pali la domenica fornisce una prestazione all'altezza - prosegue Del Piccolo - il merito è del lavoro settimanale fatto dall'intero gruppo, dal momento che tra Perisan, Boccanera e Puccini si è instaurato un sincero rapporto di amicizia, rispetto, sana competizione. Sono davvero dei grandi lavoratori e ribadisco, il merito quando le cose sul campo vengono poi applicate a dovere è di tutti. Basta infatti che uno dei tre non dia il massimo in allenamento per rischiare di minare un equilibrio costruito grazie all'applicazione e alla voglia di migliorarsi da parte di tutti. Se un ingranaggio non lavora bene, salta la macchina nel suo insieme ma sotto questo punto di vista sono sereno, ritenendo di allenare tre ragazzi davvero splendidi".

Chiusura con parole importanti per Diego, un pensiero di grande stima per i propri ragazzi: "Mi piacerebbe rifare l'intervista dopo una domenica nella quale ci sarà qualche intoppo, risponderei che il mio giudizio sui ragazzi che alleno non cambia di una virgola. E' ovvio che nessuno spera si verifichi, in primisi il sottoscritto, ma è un'eventualità che può e dev'essere messa in preventivo. Il tifoso vede giustamente il risultato, la singola parata. Io vedo sì la parata, ma insieme a loro lavoro su tanti fattori, su tanti dettagli e particolari sui quali i ragazzi possono e devono migliorare. In ogni caso la prima riflessione che faccio - conclude Diego - è sempre indirizzata a me stesso, su cosa posso fare per migliorare e crescere insieme a loro perchè i protagonisti sono i ragazzi, e senza di loro noi non potremmo fare quello che facciamo".

(Ph. Giada Genzo)

 @RIPRODUZIONE RISERVATA

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  Scritto da La Redazione il 21/09/2017
 

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