La mitica, ripidissima Erta, non ha tradito. Assecondata da uno spettacolo ambientale (10mila le presenze stimate), coreografico e tecnico di primissimo livello, la pista “madre” del comprensorio di Plan de Corones/San Vigilio di Marebbe ha infatti proposto un altro – secondo consecutivo di Coppa del Mondo, dopo quello del gennaio 2017 - slalom gigante ad alta gradazione. Nonostante defezioni annunciate (Vonn, Goggia) e precoci (Shiffrin, caduta malamente nel corso della prima manche), la gara ha regalato forti emozioni, premiando la tedesca Viktoria Rebensburg, vincitrice dei primi due giganti della stagione ed entrata poi nel tunnel di una fastidiosa influenza. Seconda (a tre centesimi) la norvegese Mowinckel; terza piazza per Federica Brignone – staccata di 66 centesimi – al quinto podio stagionale e regina dell’Erta un anno fa. Le altre azzurre: al quarto posto si è infilata Marta Bassino (che conquista cosi il pass olimpico), all’ottavo Irene Curtoni. Solo quindicesima, invece, la gloria locale Manuela Moelgg. Non qualificate per la seconda manche, infine, Fiorano e Bertani. E’ dunque mancato l’acuto ma, insomma, la squadra italiana femminile ha confermato di esserci.

PRESENTI - Chi invece non fallisce mai è un gruppo di appassionati pordenonesi, regolarmente presenti con il loro striscione di incitamento a favore degli atleti (maschi e femmine non fa differenza) italiani. Si tratta dell’ormai arcinoto “Sarone con gli azzurri”, club alle soglie del trentennale (la scadenza sarà adeguatamente celebrata il 16 giugno prossimo) salito sino a San Vigilio con 25 tifosi. Tra questi pure l’arzilla 81enne – sciatrice praticante, tuttora in attività - Regina Manfè, residente a Vittorio Veneto, ma originaria di Sarone.

“Siamo arrivati anche a 250 iscritti - ricorda il presidente Mauro Giust, ex calciatore e dirigente nelle epoche ruggenti del Sarone calcio, tre Giochi Olimpici nel curriculum: Torino, Vancouver e Sochi – ora non pratichiamo più i tesseramenti veri e propri, raccogliendo adesioni nella provincia di Pordenone e non solo. E in  funzione della tappa di Coppa, si decide il programma. Negli ultimo mese eravamo in Val Gardena, a Lienz, lo scorso week end a Cortina, oggi a San Vigilio. E ci sarebbe piaciuto raggiungere al volo Schladming per la seconda manche dello speciale maschile in notturna... Spesso le gare significano giorni di ferie perduti, ma ne vale la pena”

La località preferita?
“Non solo per la vicinanza, Kranjska Gora. L’anno dopo la vittoria olimpica di Razzoli, eravamo in 85. Conosciamo praticamente l’intero paese…”

L’emozione più profonda?
“Ne abbiamo vissute molte, i periodi di Tomba e della Compagnoni sono stati eccezionali ma, sul piano personale, la medaglia d’oro di Razzoli alle Olimpiadi di Vancouver ha rappresentato l’apice”

Fate ormai parte del carrozzone del circo bianco.
“Ci conoscono praticamente tutti. E rispetto al calcio c’è un altro clima, nessuno è nemico, la socializzazione risulta decisamente più agevole”.

Siete discretamente “intimi” pure con gli atleti.
“Con gli slalomisti intercorrono davvero ottimi rapporti: Gross, Razzoli, Thaler, Deville sono amici. Le donne? Moelgg, Curtoni, Brignone: con il fan club di Federica c’è grande sintonia. Goggia ? Personaggio particolare, soggetto a sbalzi di umore…”

Tra venti giorni inizia l’ Olimpiade.
“E noi ci saremo: cinque dei nostri, infatti, voleranno in Corea…”

Roberto Zanitti

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