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Edizione provinciale di Trieste


SERIE C - Manzano, dopo la beffa arriva la stangata

La clamorosa sconfitta dell'Udine City a Gradisca costa i play-off alla formazione di Genna. I seggiolai multati di 300 euro dal giudice sportivo per il comportamento sopra le righe a cui si sono lasciati andare alcuni sostenitori



E' stato davvero un sabato da dimenticare quello vissuto dal Manzano, impegnato nell'ultima giornata del campionato regionale di calcio a 5. Patti e soci hanno subito una vera e propria beffa, perdendo l'approdo ai play-off a causa dell'incredibile sconfitta (7-6 lo score) rimediata dalla capolista scudettata Udine City con la Torriana in quel di Gradisca d'Isonzo, al termine di un match che la squadra di Pittini stava conducendo 6-4 prima dello scivolone finale. Da segnalare l'errore nel risultato del match Torriana - Udine City contenuto nel comunicato ufficiale.
Talché l'Udine City ha subito la prima e unica sconfitta del suo campionato, un ko che ha vanificato (differenza reti a parte) lo strepitoso girone di ritorno disputato dai seggiolai di Genna. E dopo la beffa è arrivata la stangata, con il Manzano multato di 300 euro per il comportamento decisamente sopra le righe tenuto durante la sfida vinta 11-5 con la Libertas Martignacco da alcuni sostenitori, in particolare uno di essi, arrivato addirittura a minacciare di morte l'arbitro. 
Il giudice sportivo ha, infatti, così deliberato:

Euro 300,00 C5 MANZANO BRN 1988

ai sensi dell'art. 18, punto 1, lett. b) C.G.S. e dell'art. 4, punto 3, C.G.S. per gravi espressioni minacciose e per ingiurie rivolte da 5 - 6 propri sostenitori, posizionati a ridosso delle transenne, nei confronti del team arbitrale dai minuti iniziali e per tutta la durata dell'incontro; perché i detti sostenitori locali mantenevano, altresì, un comportamento provocatorio e intimidatorio sia verso alcuni calciatori avversari sia verso gli ufficiali di gara, con urla e gesti; perché, all'atto dell'espulsione del calciatore n. 4 della soc. C5 MANZANO BRN 1988, un proprio sostenitore, per esprimere disapprovazione per le decisioni adottate dal team arbitrale, scuoteva con forza le transenne per diverse volte fino a quando non veniva bloccato da un dirigente federale; perché dopo la predetta espulsione, la suindicata persona si posizionava a cavalcioni sulla transenna e urlava minacce all'indirizzo del direttore di gara; perché, durante il secondo tempo ed al termine della gara in occasione dei saluti al pubblico e tra le squadre, la stessa persona minacciava l'arbitro di morte, esponendosi dalle transenne ed urlando; anche in tale circostanza interveniva il citato dirigente federale che bloccava la detta persona; perché, verso la fine della gara, una persona facente parte del gruppo dei sostenitori locali di cui sopra, lanciava, non violentemente, il pallone, appena uscito dal terreno di gioco, verso il 2º arbitro con il chiaro intento di colpirlo, senza riuscirvi in quanto il pallone andava a finire contro una transenna; responsabilità oggettiva.



 

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  Scritto da La Redazione il 27/03/2019
 

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