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Edizione provinciale di Pordenone


TAMAI - Ecco il responsabile del settore giovanile

Lavoro, rispetto ed onestà sono i tre principi fondamentali di Graziano Morandin, nominato responsabile del neonato settore giovanile delle Furie Rosse. Si parte dall’anno zero con numeri e qualità da valutare. Nell’imminente futuro si cerca di allestire tutta la filiera dei giovani. La linea verde arriva dal Brugnera con la speranza di coinvolgere tutto il bacino d’utenza ed ampliarla. Basilare ripristinare i rapporti di interscambio e collaborazione con le altre società

A Tamai è giunta l’ora di portare avanti il settore giovanile e dalla stagione che va iniziando, con la collaborazione della società Brugnera, le Furie Rosse potranno godersi anche un proprio vivaio, alla cui guida è stato chiamato Graziano Morandin, alla sua prima esperienza in questa veste.

“Sono stato sempre un uomo di campo, è la prima volta che mi trovo a dover affrontare questa avventura e per questa novità ci metterò il massimo impegno. Il mio ruolo è quello di responsabile del settore giovanile del Tamai, acquisito da quello del Brugnera, a fronte dei rischio che tale patrimonio potesse venir disperso. Il Tamai, su pressioni del territorio, ha fatto le sue valutazioni e ha deciso di intraprendere questa strada, diversa da quella finora sempre imboccata. La dirigenza non aveva esperienza con il calcio giovanile e ha pensato a me quale figura di riferimento”.

Con quali obiettivi da raggiungere?
“Dobbiamo mettere in piedi questo settore con principi ben precisi e con un obiettivo da raggiungere con estrema calma e tranquillità, sapendo che la fase iniziale presenterà inevitabilmente delle difficoltà. L’affrettare i tempi non sempre porta sulla strada giusta”.

A Tamai lei era già di casa...
“Ho lavorato qui sei anni in qualità di allenatore della prima squadra, tra Eccellenza  e serie D, a cavallo degli anni duemila e mi ero trovato molto bene. Pertanto è un bel rientro questo, fa sempre piacere ritrovare tanti amici”.

Che priorità ci sono?
“La prima necessità è quella di capire i valori dei ragazzi, in termini numerici, qualitativi e di strutture annesse e, in base a ciò, programmeremo. Questo sarà l’anno zero in base alle possibilità che avremo e quindi valuteremo quali e quante squadre poter allestire. Siamo anche fiduciosi nella risposta del territorio e, in base alle iscrizioni, cercheremo, nel possibile, si attuare la classica filiera del settore giovanile. La prospettiva futura, dalla stagione successiva, è di lavorare con delle logiche diverse. L’impronta che vorremmo dare sin da subito si basa su onestà e serietà, senza promettere nulla a nessuno, ma lavorando in tranquillità”.

Il settore giovanile dovrà poi foriire elementi alla prima squadra?
“Questo è il punto principale che ha convinto la società ad avvalersi di un proprio vivaio. Per quel che mi riguarda, farò il possibile per confermare la validità della scelta societaria di affidarmi il ruolo di responsabile del settore giovanile. Sono inoltre molto stimolato a mettermi alla prova in un contesto nuovo, che va necessariamente toccato con mano per capirne a pieno le dinamiche”.

È una bella scommessa questo ruolo...
“Speriamo di vincerla in qualche modo e che la società ne abbia un meritevole ritorno. Il Tamai si è sempre comportato con tutti nella maniera più corretta possibile, senza mai fare il passo più lungo della gamba, e questo è un punto a favore. Il principio, da me sposato in toto con la società, è di ripristinare i rapporti di interscambio e collaborazione con le altre società, a volte un po’ disattesi".

Si prospetta un gran lavoro quindi?
“Certo, con molto rispetto e tanta onestà nel dire le come come stanno. Non si può inventare e non si può far credere di ottenere ciò che invece non si è in grado di dare. Le tre parole del mio concetto sono lavoro, rispetto ed onestà. Al momento sto creando uno staff con cui lavorare e collaborare”.

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  Scritto da La Redazione il 29/06/2019
 

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